Trial: primi passi

Spesso, visto che mototrial è il sito di riferimento del trial in Italia,  ci viene chiesto da persone esterne all'ambiente, come ci si avvicina a questo sport.
In passato avevo già scritto una serie di suggerimenti utili ma è bene ogni tanto rinfrescare le pagine e i consigli che con lo scorrere del tempo potrebbero anche magari essere diversi da come erano in passato.
Inizierò con una serie di 10 consigli più o meno scontati per chi già è dell'ambiente, ma sconosciuti per chi da fuori.

 

1) naturalmente serve una moto. Il consiglio anche se si tratta della prima moto, di non risparmiare il più possibile magari portandosi a casa una moto vecchissima e piena di problemi. Un mezzo, magari anche datato ma messo a punto come si deve è la moto ideale. Che abbia almeno la frizione idraulica e i freni a disco. Piuttosto provate la moto di qualche amico oppure nel dubbio recatevi in un campo trial autorizzato dove di sicuro trovate qualcuno disposto a farvi fare un giretto su una moto moderna. In questo modo potrete anche farvi un'idea di come sono le moto attuali.

2) essere in buona salute, non importa l'età, dai 7 ai 70 anni il trial si può praticare ma come in tutti gli sport se si hanno problemi di salute lasciate perdere, è faticoso......
Se già sapete portare una moto da fuoristrada è meglio ma non indispensabile. se volete insegnare a vostro figlio ma voi non siete trialisti, consiglio vivamente di contattare uno dei moto club che praticano il trial oppure contattateci su mototrial, penseremo noi ad indirizzarvi al più vicino club che insegna ai giovani. Si inizia anche da giovanissimi e malgrado sembri pericoloso, non lo è affatto. Raramente ci sono infortuni se non i soliti che fanno parte anche degli altri sport.
Il trial è uno sport formativo di alto livello, è uno sport completo forse più del nuoto in quanto oltre al fisico servono anche prontezza di riflessi e reazioni mentali velocissime. Le mamme preoccupate per i figli, possono stare sicure perchè il trial insegna molto di più che ad andare in moto e li tiene lontani da droga e alcool. 

3) Casco e stivali.... specialmente durante l'apprendimento si casca parecchio e più si è inesperti e più ci si fa male. il trial non è pericoloso, ma va appreso passo per passo e con molta dedizione. Scordatevi di apprendere la tecnica del trial usando il gas a manetta. Il trial è una disciplina diversa da tutte le altre delle due ruote. Come se paragonassimo la ginnastica artistica e i 400 metri piani.

4) Sconsigliato il fai da te, se avete degli amici esperti aggregatevi a loro, altrimenti sono consigliatissimi dei corsi di primo approccio. nei campi trial trovate sempre qualche pilota esperto che può insegnarvi le basi in 2 - 3 uscite. Come in tutti gli sport serve un maestro che vi insegni come iniziare nel modo giusto. Il trial è uno sport difficile e se non si apprendono le basi è molto difficile imparare se non addirittura impossibile.

5) Associarvi ad un moto club sarebbe una bella cosa. naturalmente deve essere un moto club che ha dei trialisti al suo interno. Potete associarvi anche se non avete ancora la moto, quando sarete nel gruppo sarà più facile fare i passi successivi. Non abbiate timore, i moto club non aspettano altro che avere dei nuovi soci e sarete sempre i ben accetti da qualsiasi club.

7) non impauritevi se vedete un pilota esperto salire e scendere da ostacoli impensabili, a quei livelli ci si arriva con il tempo. Imparando passo dopo passo, sarà sempre più facile e le difficoltà che all'inizio saranno impossibili,  appariranno sempre meno difficili. L'importante è di cercare sempre di migliorarsi senza però esagerare. In questo modo le possibilità di farvi male saranno molto minori. Ogni età ha i suoi livelli di apprendimento,  lo scopo principale è divertirsi cercando sempre il proprio limite.

8) Avvicinatevi alle cavalcate o mulatrial dopo aver almeno appreso le basi. Le cavalcate sono bellissime e si va in posti bellissimi in compagnia di altra gente che ama il trial ma sono anche a volte molto difficoltose ed affaticanti per voi e per il mezzo meccanico. Evitate almeno le prime volte di fare i fenomeni e non scegliete i percorsi più difficili.
Frequentando le varie cavalcate avrete la possibilità di imparare molto.

9) Se provenite dal cross o dall'enduro non pensate che sia tutto facile. Il trial è molto più tecnico e difficile, fare i fenomeni è deleterio e pericoloso. Le pietre sono dure e fanno male e anche se la velocità è molto bassa, farsi male è molto molto facile se si cerca di superare di molto i propri limiti di capacità. Prudenza e cervello vi eviteranno gesso e stampelle.

10) Cercate di uscire sempre in compagnia, se uscite soli portatevi almeno un telefono. Anche un pilota esperto può farsi male e visto che si cercano sempre posti impervi dove non ci va nemmeno la gente a piedi si rischia parecchio.
Rispettate la gente e l'ambiente. Il trial non rovina ma purtroppo ha il motore. Un'andatura rispettosa e il rispetto delle persone che si incontrano, specialmente in montagna, è segno di civiltà. Facciamo vedere a tutti che il nostro è uno sport sano e rispettoso dell'ambiente. Se incontrate gente a piedi o a cavallo spegnete il motore e lasciateli passare. Evitate di distruggere i muri a secco delle recinzioni montane, sono li da secoli. Di sassi e gradini ne trovate a migliaia in montagna.



uno sport adatto a grandi e piccoli . Foto dell'ultima prova del campionato regionale Lombardia 2015. tanti giovani e giovanissimi presenti.


Anche la Polizia di stato educa ed alleva giovanissimi campioni.

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Il Trial, più che uno sport una filosofia di vita 

Il pericolo non è il loro mestiere, almeno non per la velocità eccessiva. Moto strane quelle da Trial. Leggere, nervose, essenziali. Lo stretto indispensabile per inerpicarsi su tronchi, massi, cataste e poi scendere a precipizio, cadere, bloccarsi, rimanere in equilibrio, sospendersi nel vuoto d'un fiato trattenuto e poi imbizzarrirsi di nuovo, impennarsi, scattare in un palmo. 
Sembrerebbe una metafora, invece è soltanto una gara di queste moto scarne come capre di montagna, condotte da giocolieri d'altri tempi, capaci di restare immobili, come se nulla fosse, a cinque metri d'altezza, in bilico su uno sperone di roccia o sul fianco di un legno per poi dare un colpo di gas e di reni, vincendo gravità e ostacolo. 

Giorgio Bardaglio



 

DECALOGO COMPORTAMENTALE

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