con il vecchio direttore forse, ma (secondo me...) il nuovo ha in mente solo cross ed enduro.
poi si occupano di quella cxxxta del motard quasi fosse una disciplina fuoristradistica solo perchè fa vendere copie perchè 'ste motorazze vanno di moda...(e rompono infinitamente le balle nelle cittàcon quei motori da spingarda (cannone tozzo))
di trial quante se ne vendono....???
purtroppo per me la rivista a cui scrivete è scaduta di brutto da quando 3 annetti fa è nata (ed era fantastica).
con il vecchio direttore forse, ma (secondo me...) il nuovo ha in mente solo cross ed enduro.
poi si occupano di quella cxxxta del motard quasi fosse una disciplina fuoristradistica solo perchè fa vendere copie perchè 'ste motorazze vanno di moda...(e rompono infinitamente le balle nelle cittàcon quei motori da spingarda (cannone tozzo))
di trial quante se ne vendono....???
purtroppo per me la rivista a cui scrivete è scaduta di brutto da quando 3 annetti fa è nata (ed era fantastica).
byebye
purtroppo ... condivido !!! inoltre enfatizzano e sostengono queste assurde motocalvacate che creano solo un sacco di problemi (ambientalisti ecc.) e che veramente devastano ogni cosa al loro passaggio !!!
va benissimo, tempo avevamo inviato qualcosa, a me aveva risposto Ciaccia di Motociclismo, però nei fatti vedete anche voi quanto viene pubblicato .....
eh...eh....eh....eh...a meno che Ciaccia non scopra che un trial è la "moto totale" (forse mettendo un serbatoio da super tenerè e la sella di una GS alla 4RT) ben difficilmente si interesseràai nostri gioielli.
...e dico gioielli perchè come finiture sono anni luce avanti a tutte le altre moto!!!
è questione di mentalità: se uno è abituato a "godere" aprendo il più possibile ben difficilmente parleràvolentieri di uno sport più di "meditazione dell'ostacolo"....che ci volete fare......
..ed aggiungo di più: il trial pone (e lo provo ad ogni uscita sulla mia pelle) oggettive difficoltàiniziali, molto maggiori che negli altri sport fuoristradistici. Se una rivista vuole seriamente parlarne deve avere anche un team dedicato (da lì costi.....)
franzp sono d' accordo con te , ma hanno una rubrica tenuta da un 14enne che nell' ultimo numero parla delle sue uscite fuoristrada con il "califfone" !!!
ma come si può sprecare anche una sola pagina di una rivista per una cosa così !!!
per non parlare degli articoli di "itinerari" e "motocavalcate" raccontate con un enfasi che rasenta il ridicolo ed il patetico sempre che non sia così paradisiaco (come scrivono) percorrerere una strada bianca in sella ad un Africa Twin ( con le gomme artigliate però)
ma via !!!!
allora mi scuso per quanto detto su Mario se mai ci leggesse.
anch'io concordo sul non parlare troppo dei posti, però le prove non sarebbero male.
Mi ricordo che casino uscì quando, parlando su altro forum della strada a pagamento per i fuoristrada che da Foppolo porta in Valtellina un simpaticone aveva postato foto di 3 poveri trialisti che a bordo sentiero (quindi in mezzo al prato) provavano alcuni massi....
forse è davvero meglio lasciar perdere: anch'io proprio ieri sono incappatto nell'errore di parlare di posti da trial in una valle....correndo così l'ipotetico rischio di trovarci poi la "furesta"....
allora mi scuso per quanto detto su Mario se mai ci leggesse.
anch'io concordo sul non parlare troppo dei posti, però le prove non sarebbero male.
Mi ricordo che casino uscì quando, parlando su altro forum della strada a pagamento per i fuoristrada che da Foppolo porta in Valtellina un simpaticone aveva postato foto di 3 poveri trialisti che a bordo sentiero (quindi in mezzo al prato) provavano alcuni massi....
forse è davvero meglio lasciar perdere: anch'io proprio ieri sono incappatto nell'errore di parlare di posti da trial in una valle....correndo così l'ipotetico rischio di trovarci poi la "furesta"....
effettivamente il rischio c'è ... rischiamo di diventare come gli enduristi ! anche se l' atteggiamento del trialista è molto diverso da quello dell' endurista (per non parlare del crossista) ... abbiamo un atteggiamento ed un educazione totalmente diversa , non voglio generalizzare ma in grandi linee è così . Da noi i coatti si dedicano a quelle discipline , trovano il trial noioso (poi quando le provano non riescono neanche a partire in piedi) , quando incontro gli escursionisti io mi fermo e spengo la moto , loro accellerano pensando di far bella figura ecc.
Domenica ho incontrato circa 30 Quad tutti insieme ... non vi dico cosa hanno lasciato dietro di se ......
anche se l' atteggiamento del trialista è molto diverso da quello dell' endurista (per non parlare del crossista) ... abbiamo un atteggiamento ed un educazione totalmente diversa , non voglio generalizzare ma in grandi linee è così
Forse si, perlomeno in questo momento forse è così. Ma ti assicuro che ci sono tanti enduristi, e tra questi molti che praticano da anni, che hanno la stessa, identica mentalitàdi rispetto di cui si parla.
Il risultato è che nel fine settimana ci sono posti che diventano impraticabili a piedi, frequentati da torme di gente con gli scarichi più o meno aperti che non hanno neanche la voglia di cercarsi nuovi e forse più nascosti percorsi, ma girano tutti negli stessi posti, come in pista da cross, con i risultati nei confronti della popolazione locale facilmente immaginabili.
Ecco, vedremo quanto dureràil giocattolo, inteso come pratica del fuoristrada in generale. Ho giàsentito parlare di una proposta di Legambiente al parlamento europeo dove si chiede, tra altre cose magari apprezzabili, di elevare il transito fuoristrada con mezzi motorizzati a reato penale...
Si se si esagera come al solito il rischio c'è .... se si sovraccarica il territorio ci può essere l'effetto rigetto.
Ed è per questo che serve ottenere le autorizzazioni, in particolare vanno chieste in quei posti dove si circola liberamente perchè si è tollerati perchè effettivamente danni non ce ne sono.
Quando lo dico mi osservano questo: "noi possiamo girare ovunque, se chiediamo un' autorizzazione c'è il rischio che ci facciano girare solo lì, meglio lasciar stare ..."
Poi può succedere (ed è gia accaduto) che da un momento all'altro cambiano gli interessi sul territorio, si insedia una amministrazione differente, si inventa un'area protetta o viene adottata una norma generale di protezione ambientale e da un giorno all'altro ti sanzionano e così non giri più, anche in quei posti che potevi autorizzare, tutto finito!
Se invece sei un soggetto riconosciuto, organizzato, con autorizzazioni pubbliche ti puoi opporre, poi provare a far valere i tuoi interessi, al limite chiedere aree alternative, ma se sei uno sconosciuto semiabusivo .... fai poca strada, altro che fuoristrada!
Se si presentano "cani e porci" hai la possibilitàdi distinguerti da loro solo se qualcuno ti conosce, altrimenti per gli altri sei come loro ....
Non sono supposizioni, è giàcapitato in più parti d'Italia ....
Quindi per me parlare del motoalpinismo in chiave positiva evidenziando le pulizie dei sentieri, l'impatto insignificante, la valenza sociale, turistica, dare rilievo alle amministrazioni che ci ospitano ci può solo fare che bene, ci differenzia da quei "cani e porci" che scavano ed arano il territorio ovunque passano.
Ma le riviste del settore nicchiano .... la rete ci permette di più però rimaniamo nel nostro mondo, spero che prima o poi ci sia un interesse, per ora Motocross ha pubblicato le aree ed i percorsi permanenti nella guida al fuoristrada di gennaio.
Quindi per me parlare del motoalpinismo in chiave positiva evidenziando le pulizie dei sentieri, l'impatto insignificante, la valenza sociale, turistica, dare rilievo alle amministrazioni che ci ospitano ci può solo fare che bene, ci differenzia da quei "cani e porci" che scavano ed arano il territorio ovunque passano.
E' tutto vero quello che dici, purtroppo nel triveneto, dalle mie parti, la situazione è compromessa. Per dire, non si tengono neanche cavalcate e pochissime gare. Non che il fatto che non ci siano (le cavalcate) mi dispiaccia, ma dimostra il rapporto esistente tra amministrazioni e pratica motociclistica.
Qui i sentieri interessano solo quando dietro c'è qualche interesse economico (pseudo parchi naturali, attivitàagricole-vinicole-gastronomiche) per spianarli con le ruspe e tramutarli in strade.
Se mi azzardassi a propormi per la pulizia sarei subito nel mirino del CAI, della SAT e dei vari volontari ecologici. Eppure moltissimi sentieri, anche in gestione al CAI fanno letteralmente schifo, non solo in moto ma anche a piedi.
A malincuore, pur essendo in linea di principio assolutamente d'accordo con quanto elencato sopra, mi trovo a dire che forse ciò può essere praticato in alcune zone, ma non in altre.
Quanto alle riviste di settore.. beh, ho giàscritto prima, io lascerei perdere. Hanno poco interesse a mostrare regolamentazioni, disciplina. Devono far vedere che è tutto bello e facile. Devono contribuire a far vendere le moto, perchè loro vivono con gli sponsor, mica dei 3 euro che gli diamo noi a copia..
Ho la vaga impressione che una discussione simile sia stata fatta pure anni fa su qualche sito di enduro..
E' vero, ogni localitàha i suoi problemi, nel Trentino in particolare lo sfruttamento del territorio in chiave turistica è elevato quindi risulta estremamente difficile trovare spazio ..... capisco la situazione, solo che esistono altre situazioni in montagna dove ciò ancora non si presenta, lì allora si riesce a trovare spazio e consenso, e bisogna farlo prima che qualche altra realtàsi appropri del territorio.
Per ciò che dici sul tutto bello e facile riferito alle riviste può essere vero, però questo sopravvive perchè esistno realtàorganizzate che in un modo o nell'altro riescono a trovare spazio per gare, ecc. altrimenti decade tutto.
Probabilmente su soloenduro ne abbiamo parlato tempo fa, sono circa 4 anni che con il CORE LIGURIA FMI sto cercando di far modificare la legge ligure sul fuoristrada e ho inziato proprio da lì e da mototrial con la raccolta firme .. però l'enduro qualche problema di sostenibilitàlo pone ma sono in tanti ....
Ciao Giulio
Ultima modifica di giulio il Ven Feb 16, 2007 11:43 am, modificato 2 volte in totale
Come mi è capitato di leggere nei tuoi scritti, è importante vedere il bicchiere mezzo pieno. Io qui lo vedo mezzo vuoto, come ricordavi tu ciò è determinato anche dalla diversa tipologia delle nostre zone montane e collinari (forte turismo sui monti e spiccata antropizzazione in collina). Ma pure da un certo individualismo che è un pò una nostra caratteristica..
E' comunque bello vedere che almeno da qualche parte si riesce a far convivere il motoalpinismo con l'ambiente e soprattutto con la gente del luogo. Mi è capitato di leggere dei report con sindaci alle manifestazioni..
Questo saràanche determinato da fattori favorevoli, ma significa pure che vi siete dati da fare e avete una certa organizzazione.
Chissàche non si riesca anche noi a vederlo un pò più pieno questo mezzo bicchiere..
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