A Barzio non c'ero però i video mi piacciono, per me sarà una buona formula, ciao
Giulio,
per carita ... questa frase le batte tutte !!!!!
Il politically correct è una cosa andata in pensione da almeno 2 anni.
Ma come fai a scrivere una cosa simile ?
Ho ascoltato delle persone totalmente estranee al Trial mentre guardavano dei piloti fare il "non stop" (il regolamento più assurdo e ridicolo che possa esistere).
Uno di questi osservatori ha detto "ma non sarebbe più intelligente fermarsi ?"
In pratica il "non stop" ci fa sembrare "RIDICOLI".
I trialisti devono rifiutare questo regolamento.
Giuliano Gualeni
Non sto facendo il politically correct, io lo penso sul serio quello che ho scritto, in quei video si vedono i piloti "curvare" e a me il trial sembra più "motociclistico" così e in qualche modo lo preferisco, si introduce una novità.
Detto ciò la valutazione da parte dei giudici è sicuramente arbitraria e più difficile da esprimere ma ogni valutazione è sempre arbitraria e soggettiva, in ogni disciplina, quindi ci si deve fidare del giudizio umano sempre.
Peraltro guidare con questo regolamento è anche più difficile e lo stesso Bou lo ha detto su Dinamica Channel ieri sera, quindi, tecnicamente, sarà ancora più elevata la prestazione del pilota.
Per me è un cambiamento utile, migliorabile ma utile.
Ciao
Giulio,
errare è umano, perserverare è diabolico ...
Il fatto che confermi mi preoccupa molto. E un po' mi spiace.
Mi spiace che uno come te, che un in una certa misura rappresenta il movimento trialistico in Italia dica così. Tanto più che sei sincero.
Ovviamente rispetto il tuo pensiero ma non lo condivido.
Penso che il 99% dei trialisti in Italia pensi "in non-stop fa schifo". E quando TUTTI pensano la stessa cosa, le persone che "dirigono" sono tenute a prenderne atto.
Mi riferisco ovviamente a chie gestisce il Trial a livello internazionale. MOLTO BENE ha fatto Albino Teobaldi a non accettare il non-stop.
Ma noi, tutti, dobbiamo difendere questa scelta dicendo SEMPRE che è un regolamento assurdo.
Se si apre una breccia ... ce lo ritroveremo anche in Italia.
Sul tema del "numero dei praticanti" sinceramente mi chiedo se qualcuno si è mai degnato di guardare quanti erano una volta, al di là dellle fantasie. Il numero non è mai stato tanto diverso da quello di oggi. Bisogna farsene una ragione.
Il trial non sarà MAI uno sport popolare, e a me, sinceramente, piace anche per questo.
Una domanda:
ma tu se devi insegnare ad uno che non ha mai fatto Trial a muovere i primi passi nel nostro Sport, che cosa gli insegni ?
Io penso che tutti ti dicano "a stare fermo in equilibrio".
Ovviamente se parliamo di Trial !
Se parliamo di qualcosaltro ... può essere che gli insegni non so cosa.
Di sicuro non rappresento il movimento trialistico, sono una persona a cui piace il trial e collaboro affinché si possa continuare a praticarlo al meglio, stop o no stop che sia.
Del trial mi piace la tecnica della guida che ti permette di fare motoalpinismo, prediligo la scorrevolezza e l'istintività nell'affrontare le situazioni, lo studiare e il riposizionare la moto sotto gli ostacoli mi è sempre piaciuto poco.
Anche se viene ritenuto spettacolare far diventare il trial una disciplina che predilige lo spostarsi palleggiando sul posteriore e affrontare gli ostacoli a ruota anteriore alta, non mi appassiona, lo ritengo veramente qualcosa di diverso, che orienta anche la produzione di moto verso modelli sempre più esasperati per assecondare questa tendenza.
Per rispondere alla seconda parte della domanda di Giuliano: concordo con te sull'equilibrio come esempio per distinguere il trial, aggiungo a bassissima velocità.
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