beh non dimentichiamo che il CAI è il piu grande e importante latifondista d'Italia ! merita tutta la nostra attenzione! _________________ forsa de bestia paÜra de nighÜ
Pensate come deve essere bello per quei " sfortunati trialisti " come noi che in Val Brembana ci abitiamo e giriamo in lungo e in largo col trial ,doversi sorbire i personaggi sopra descritti. Ogni modo ciao e buon trial ed arrivederci ad Albenga , almeno spero .
se vuoi far cambio con me che abito a Milano sono sempre pronto ..... _________________ solo i coraggiosi potranno andare dove nemmeno gli angeli possono volare
Pensate come deve essere bello per quei " sfortunati trialisti " come noi che in Val Brembana ci abitiamo e giriamo in lungo e in largo col trial ,doversi sorbire i personaggi sopra descritti. Ogni modo ciao e buon trial ed arrivederci ad Albenga , almeno spero .
se vuoi far cambio con me che abito a Milano sono sempre pronto .....
Per Lazzaro ,ho amici che da Milano sono venuti ad abitare da me , altri che da me sono andati a Milano ma dopo pochi anni se ne sono ritornati a casa ,ciao se vieni ad Albenga batti un colpo che ci si vede
beh non dimentichiamo che il CAI è il piu grande e importante latifondista d'Italia ! merita tutta la nostra attenzione!
ritornando in tema il cai non so,, ma tante associazioni quando iniziano ad avere iscritti ,,e in conseguenza entrate ,,,diventano delle lobby e alle volte si credono importanti anche perchè tutti glielo permettono ,,nel campo delle moto ,,si sta muovendo qualcosa (meno male) altrimenti ci sotterrano ,,,,
Vista con gli occhi di chi vive in città la montagna è si un bene da proteggere, ma soprattutto dalla gente che vi abita :contadini e agricoltori, allevatori e mandriani, montanari e pescatori,che lavorando faticosamente la terra o le coste,inevitabilmente modificano il paesaggio(come avviene da che l’uomo ha preso ad abitare il tempo) e quindi sporcano quell’immagine incontaminata della natura che invece si vuole conservare così, immacolata e intonsa, soprattutto priva d’impronta e volto umani!
Non è più dunque il contrasto d’un tempo fra il sentimento della campagna e la freneticità delle aree urbane, ma una guerra senza quartiere all’uomo e alla sua attività sul territorio. Un nuovo modo, insomma, di intendere ciò che è bene e ciò che è male, definito da ciò che è “naturale”(il bene) e ciò che è toccato da mano umana (il male).
Il contadino,il mandriano, il montanaro,non sono più visti come garanzia e tutela della montagna, presidio intelligente e operoso delle sue peculiarità, custodi di una risorsa per tutti, ma come i nemici primi e giurati della “naturalezza”.
Gli uomini della montagna sono infatti nemici del wildlife poiché intervengono fisicamente sul territorio, spostano zolle, modificano o perimetri, deviano i corsi d’acqua, disboscano qui e rimboscano la, rinchiudono bestie per terra e per acqua, irreggimentano i campi. L’immagine delle fattorie agli occhi dei neoambientalisti di estrazione tutta urbana diventano << campi di concentramento rurali, dove gli animali, detenuti contro la propria volontà, vengono sistematicamente sottoposti alle pratiche più barbariche>>.
Il mito urbano della natura incontaminata sacrifica dunque il nemico umano sull’altare di una nuova morale; espellere l’uomo dal paesaggio naturale,dal lavoro nei campi e dalla tutela del paesaggio in nome di un idea astratta di wildlife, costruita al tavolino di un ufficio del centro cittadino, finisce che l’ambiente selvaggio non più calmierato e raffrenato dall’ azione di continua bonifica svolta sul territorio dall’unico soggetto che la può pensare e realizzare, l’uomo, arrivi a dirimpetto alle aree edificate senza più cuscinetti offerti dagli spazi bonificati, pertanto,l’ambientalista radicale urbano prepara il proprio destino inesorabile spalancando le porte a una natura terribile e brutale che reclama il sopravvento.
_________________ Non s'impara da chi ne sa più di te, ma da chi sa insegnartelo.
.CH
Purtroppo la ricerca del profitto ha fatto si che chi gestisce la montagna in maniera economica sia oramai in netta contrapposizione con la naturalità dei posti. Allevamenti lagher, discariche abusive di liquami, utilizzo intensivo di sostanze chimiche che vengono riversate a tonnellate nel territorio...
I tempi moderni purtroppo comportano anche questo
I contadini che "curavano" il territorio sono ormai quasi esclusivamente un ricordo...
I contadini che "curavano" il territorio sono ormai quasi esclusivamente un ricordo...
Qui nelle Alpi non sono un ricordo, ne esistono ancora moltissimi e tutti hanno la moto da trial _________________ Non s'impara da chi ne sa più di te, ma da chi sa insegnartelo.
.CH
Vista con gli occhi di chi vive in città la montagna è si un bene da proteggere, ma soprattutto dalla gente che vi abita :contadini e agricoltori, allevatori e mandriani, montanari e pescatori,che lavorando faticosamente la terra o le coste,inevitabilmente modificano il paesaggio(come avviene da che l’uomo ha preso ad abitare il tempo) e quindi sporcano quell’immagine incontaminata della natura che invece si vuole conservare così, immacolata e intonsa, soprattutto priva d’impronta e volto umani!
Non è più dunque il contrasto d’un tempo fra il sentimento della campagna e la freneticità delle aree urbane, ma una guerra senza quartiere all’uomo e alla sua attività sul territorio. Un nuovo modo, insomma, di intendere ciò che è bene e ciò che è male, definito da ciò che è “naturale”(il bene) e ciò che è toccato da mano umana (il male).
Il contadino,il mandriano, il montanaro,non sono più visti come garanzia e tutela della montagna, presidio intelligente e operoso delle sue peculiarità, custodi di una risorsa per tutti, ma come i nemici primi e giurati della “naturalezza”.
Gli uomini della montagna sono infatti nemici del wildlife poiché intervengono fisicamente sul territorio, spostano zolle, modificano o perimetri, deviano i corsi d’acqua, disboscano qui e rimboscano la, rinchiudono bestie per terra e per acqua, irreggimentano i campi. L’immagine delle fattorie agli occhi dei neoambientalisti di estrazione tutta urbana diventano << campi di concentramento rurali, dove gli animali, detenuti contro la propria volontà, vengono sistematicamente sottoposti alle pratiche più barbariche>>.
Il mito urbano della natura incontaminata sacrifica dunque il nemico umano sull’altare di una nuova morale; espellere l’uomo dal paesaggio naturale,dal lavoro nei campi e dalla tutela del paesaggio in nome di un idea astratta di wildlife, costruita al tavolino di un ufficio del centro cittadino, finisce che l’ambiente selvaggio non più calmierato e raffrenato dall’ azione di continua bonifica svolta sul territorio dall’unico soggetto che la può pensare e realizzare, l’uomo, arrivi a dirimpetto alle aree edificate senza più cuscinetti offerti dagli spazi bonificati, pertanto,l’ambientalista radicale urbano prepara il proprio destino inesorabile spalancando le porte a una natura terribile e brutale che reclama il sopravvento.
bel discorso,,,ma il fine?,,,nell arco di 60 anni cè stata l industrializzazione,,che ha portato molti pro e molti contro ,,ma tutto questo ha dato la possibilita a tutti di evolversi in tutti i campi,, permettendo anche di usurfruire di posti allora inaccessibili ,,e di usare attrezzi e mezzi che hanno radicamente cambiato la vita,,,, ,,in meglio ===l uso di attrezzi mobili e non,,, che ci hanno semplificato la vita dura avuta nai nostri nonni,,in peggio == materiali non facilmente smaltibili,,,aumento incontrollato edilizio ,,,,tutto questo purtroppo ha contribuito a modificare il tutto ma lo sbaglio è perchè non cè stato controllo da parte degli enti preposti che non dovevano vietare a priori ma regolamentare meglio il tutto,,,e forse non saremmo qua a discuterne,,,,,ormai è tutto irreparabile bisogna solo trovare dei compromessi x il bene comune ,,,in tutte le cose ,cè l uso e l abuso,,è l intelligenza e il modo di comportamento che fa cambiare le cose
I contadini che "curavano" il territorio sono ormai quasi esclusivamente un ricordo...
Qui nelle Alpi non sono un ricordo, ne esistono ancora moltissimi e tutti hanno la moto da trial
...sentivo l'altra sera Carlo Petrini (l'inventore di "Slow Food") che diceva le percentuali degli agricoltori Italiani... è stato uno shock... dall'oltre 50% di sessant'anni fa siamo intorno al 5%... in effetti in montagna son rimasti quattro gatti, e il territorio, ovviamente, non puo' che risentirne... aspettiamo di vedere quelli del CAI, del WWF e di chissà quale altra associazione ecologista, ovviamente a titolo gratuito, fare la dovuta manutenzione del territorio... aiutare i pochi ed anziani contadini a seminare e raccogliere le patate, fare i fieni, ripristinare i muri a secco...
_________________ trial old style
I contadini che "curavano" il territorio sono ormai quasi esclusivamente un ricordo...
Qui nelle Alpi non sono un ricordo, ne esistono ancora moltissimi e tutti hanno la moto da trial
...sentivo l'altra sera Carlo Petrini (l'inventore di "Slow Food") che diceva le percentuali degli agricoltori Italiani... è stato uno shock... dall'oltre 50% di sessant'anni fa siamo intorno al 5%... in effetti in montagna son rimasti quattro gatti, e il territorio, ovviamente, non puo' che risentirne... aspettiamo di vedere quelli del CAI, del WWF e di chissà quale altra associazione ecologista, ovviamente a titolo gratuito, fare la dovuta manutenzione del territorio... aiutare i pochi ed anziani contadini a seminare e raccogliere le patate, fare i fieni, ripristinare i muri a secco...
stai fresco da noi sai chi pulisce la strada che conduce ai rifugi? ,,gli alpini e un altra associazione privata che organizza giri sui sentieri a piedi,,,,io e i miei amici abbiamo pulito un sentiero usato tuttora anche da cercatori di funghi,,, dopo poco tempo che avevamo pulito sono passati a segnarlo ,,,,, invertebrati
Io do rispetto e chiunque, poi ognuno mi dice quello che vuole e preferisce, ma in ogni caso non dico a nessuno di essere stupido, ignorante, ecc.
Confermo anche io che i "problemi" più grandi li ho avuti da gente che viene da fuori. _________________ "È fermo ma non è un fermone!"
Il paradosso del trialista.
Ieri ho visto un servizio su Sky di una gara di 4x4 estremo, in Italia, credo in Basilicata. Un percorso di 8 Km da ripetere 5 volte.
Come tutti i servizi di Sky sono spesso riprese di eventi degli anni passati tuttavia il problema non cambia. Hanno fatto uno scempio immane del territorio . Ma come possono permettere una cosa simile?
Poi a noi impediscono di organizzare una mulatrial. _________________ BMW R1150RS, Yamaha XT600, Beta Alp 200, Aprilia Tx311
Chi fa enduro dannegia anche te, digli di smettere!
Non per difendere il mondo di 4x4 ma anche qui non si può puntare il dito su altre discipline per difendere la nostra.
I campionati di 4x4 Estremo sono due, XTC e WTC, ci sono circa 4 o 5 gare all'anno su tutto il territorio nazionale e una in Corsca (del XTC), generalmente si svolgono su terreni privati, ma non sempre. Ad ogni giara ci sono dalle 15 macchine a 30 nel migliore dei casi.
Il mondo dei 4x4 e relative preparazioni funziona, e anche abbastanza bene, quindi come sempre sono gli interessi economici a facilitare i vari permessi, oppure la FIF (Federazione Italiana Fuoristrada) ha lavorato più efficacemente sul territorio.
Quello che deve far riflettere non sono i numeri alle gare, visto il modesto numero di partecipanti (pensate ai costi per un mezzo ben preparato in rapporto ai ritorni), ma le partecipazioni ai raduni che si svolgono con formula a roadbook e che vedono partecipazioni numerose, in alcuni casi qualche centinaio (come Gradisca o il Tribe4x4 che si svolge a Maggiora in area dedicata).
Forse il trial è ancora troppo povero o non riesce a creare quel livello di interesse (economico) tale da farlo diventare un buon biglietto da visita per le località turistiche o non fa girare le economie locali in modo sufficiente (anche se secondo me lo fa eccome . . . . vedi 3 Giorni della Valtellina)
Ma stai sicuro che anche i 4x4 hanno vita dura, anzi durissima . . . . peggio del trial _________________ Se non ci fosse la paura non esisterebbero i coraggiosi . . . . .
Località: Località Sperduta nei Monti della Liguria - GE
Quoto intervento di Danyelle.
Ho letto le 12 pagine della discussione sul sito della Valbrembana....aiuto...come andrà a finire...se anche la mtb ha un impatto ambientale peggiore dell'Ilva di Taranto????
Ma questi integralisti verdi urbani da scrivania....si trovano sempre i sentieri puliti...e non si chiedono mai il perché?
Eppure le campagne sono abbandonate, non si possono tenere più 2 mucche e 3 caprette in una stalla xché serve un investimento da qualche migliaia di €..i permessi del presidente della repubblica e la perizia dei vari enti regionali, provinciali, comunali....
io sono anni che giro sui sentieri e dico con certezza che se non ci andassimo noi a pulire non ci passa + nessuno neanche a piedi ,,,,qualche giorno fa ho scambiato email con un caporione del cai lamentandomi del fatto che non possono monopolizzare a proprio favore le montagne ,,,ho avuto una risposta giusta e calma ,,ma mi ha lasciato perplesso un discorso dove diceva che loro hanno parecchi volontari che puliscono i sentieri ,,,ma io non li ho mai incontrati perchè nel caso mi sarei fermato ad aiutarli ,,,, ,,,, le campagne abbandonate dipende dal fatto che x la maggiore negli ultimi anni hanno preferito la paga certa nelle fabbriche,, piano piano ritorneranno ,,i contadini non soffrono la fame e x la burocrazia ,,,dovranno calmarsi ,,,andando avanti come oggi qualcuno la fara ancora la marcia su roma
io l'unica volta che ho incontrato un paio di volontari del CAI, stavano facendo i loro bei segni rossi-bianchi con la vernice, ma di accette, seghetti o altri attrezzi che avrebbero potuto usare per pulire, non ne ho vista nemmeno l'ombra....
Fortunatamente sono due ragazzi che conosco e non mi hanno detto niente, perchè sanno come la penso e sanno anche le ore che spendo sui sentieri a pulire.
Poi sarà anche perchè ho il "vaffa" facile...
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