Purtroppo è già finita… !! anche l’edizione 2011
della 3 giorni della Valtellina è giunta al termine con nostro
sommo dispiacere…
il motivo del nostro dispiacere è che per quasi tutti noi la
fine della 3 giorni coincide con il rientro al lavoro dopo le
agogniate ferie attese per un intero anno, ma soprattutto perché
è finito il nostro più grande divertimento.
Un evento definito unico dal 99% di chi partecipa, 3 giorni
immersi nella natura dell'alta Valtellina con i nostri amici
e la nostra amata moto a percorrere sentieri e mulattiere che
neppure si riescono a sognare fuori da questo contesto.
Eravamo in ben più di 300 quest’anno e quasi la metà stranieri
provenienti da ogni parte dell’Europa, segno evidente che è una
gara che piace e a questa undicesima edizione ha confermato
ancora una volta che al di la della sei giorni di Scozia, la 3
giorni della Valtellina è una delle manifestazioni più
importanti del mondo del trial amatoriale.
Quest’anno voglio un po’ riprendere a
raccontare le giornate vissute da me accanto ai miei amici del
moto club Valtellina, un gruppo unito di persone simpatiche e
disponibili con cui è bello condividere sia la gara che i
momenti di relax del pre e dopo gara.
Parto da Erba ( Lurago d'Erba) giovedì 26 ,
il clima quest’anno è un po’ diverso dal solito del fine agosto,
il termometro segna 37 gradi e le previsioni danno caldo e afa
per i prossimi giorni. Tutto ok infradito, pantaloncini corti e
canottiera…
Circa 2 ore ed esco dall’ultima galleria
che mi porta a Bormio. Ormai dopo 11 anni so già tutto. Conosco
alla perfezione le stradine che mi portano direttamente al
Pentagono la struttura che ospita la sede di arrivo e partenza
della gara.
Tutto in preparazione… il camion
assistenza della Beta, la tenda della Scorpa, la tenda della
Montesa future, il gonfiabile di benvenuto che si sta
sgonfiando….. insomma tutto come l’abbiamo lasciato lo scorso
2010.
Primo incontro della giornata ..in Bonzo e
il Cassio… cominciamo bene esclamo scherzando, in realtà mi fa
molto piacere la loro presenza ma non glie lo dico anche se lo
sanno. Intanto mi rendo conto che i 37 gradi di erba sono un
ricordo, fa caldo ma non saranno più di 20 gradi, in effetti
Bormio è a 1200 metri e la canottiera è un po’ azzardata…
Parcheggio macchina e carrello dietro, nel
solito posto, ormai dopo 12 anni mio per diritto acquisito, e
porto la moto al centro operativo dove tutti i ragazzi del club
tengono la montagna di materiale che serve per le 3 giornate.
Buttala li quel cancello!!! mi dice il sorridente Gerry famoso
speaker della 3GDV, in mezzo a quella montagna di pali e
bandierine. Io l’appoggio dolcemente come fosse la mia
fidanzata.. un simpatico VAFFA….al Gerry, 2 parole con qualche
amico trialista e poi su in segreteria dove trovo tutti
indaffarati a prendere iscrizioni. Incontro Gionata il super
presidente Att del mc Valtellina che sorridente mi dice. Sono
più di 300 e ne arrivano ancora…
I soliti saluti e baci di rito con tutti
gli amici che al momento sono li e poi via in albergo a
scaricare le valige. Pieno….. con somma soddisfazione la ragazza
che gestisce l’albergo, ormai ci conosciamo da anni, mi dice
soddisfatta che tutte le stanze sono occupate, merito della 3
giorni….
Una doccia, un cambio di vestiti con quelli
un po’ più adatti al clima e alla situazione e poi dopo cena si
va al Breefing, appuntamento che molti, in particolare
motoalpinisti, non considerano e poi nei giorni successivi li
trovi fermi per problemi che non avrebbero avuto se fossero
venuti al breefing.
2 bicchieri in compagnia di amici e poi a letto, domani primo
giorno sarà dura e si parte presto.
Venerdì mattina 7.30 colazione leggera,
tutina da superman zaino pronto e via verso il pentagono, sono
già tutti li, azz sono in ritardo? Si parte alle 8 e gli
apripista capitanati dal Bonzo, Ugo e Cassio sono già in
partenza. Poco male, devo fare le foto delle prime zone per
l’articolo poi passati i migliori parto anch’io.
Mi metto in coda ad Ale Cruciani che per l’occasione porta sul
casco una telecamera del mitico “Mente” autore dei bellissimi
filmati che poi gireranno sul web. Si va verso Cepina e poi si
inizia a salire. Il sentiero diventa mulattiera e in certi
tratti è molto impegnativo ma ormai conosciamo la strada e non
ci preoccupa più di tanto neppure la scarpata che troviamo alla
fine.
Un paio di chilometri nei sentieri impervi
e poi le prime zone di Massaniga e via… si va al sentiero
Rastelli, un ripidissimo sentiero che porta direttamente a fondo
valle ai piedi della frana. Ormai da qualche anno era stato
abbandonato questo passaggio per via della difficoltà iniziale
che porta a tempi di attesa lunghi per poter fare il primo
tratto dove anche molti dei più esperti fanno passare la moto a
mano.
Quest’anno con l’aiuto del mitico Pini
messo li apposta a tenere le moto per il parafango per evitare
rovinose cadute il sentiero si fa….
Qui inizia il “cinema” chi cade a destra, chi a sinistra, chi si
ribalta, chi rotola 100 metri a valle……. Mentre chi ancora è in
coda sogghigna di nascosto. B..stardi….
Metto la moto parcheggiata alla meglio di
fianco al Pini per scattare un po’ di foto e poi tocca a me… a
dire il vero un po’ di timore l’avevo anch’io viste le passate
esperienze dove avevo battuto il record di rotolamento a valle.
Questa volta vado meglio sono più abituato e passo il pezzo più
brutto con i piedi ben saldi sulle pedane. Un po’ più in giù un
altro passaggio b…stardo tutti in fila per una curva stretta e
difficile.
vedo un passaggio di taglio alla mia portata e mi ci butto…. Azz
uno ha lasciato la moto sdraiata proprio alla fine del passaggio
e malgrado i tentativi le ruote non prendono quindi per evitare
il botto metto il davanti giù dalla traccia e tacc primo
rotolamento carpiato. Mi trovo abbracciato ad un abete come
fosse la mia fidanzata preferita…. Qualcuno mi aiuta a tirare su
la moto e qualcuno ridacchia divertito dal numero….. hehehe….
nessun problema la 3 giorni è così, chi prima e chi dopo fa il
battesimo del rotolamento.
A valle ci offrono the caldo e torta
graditissimi da tutti.
Trasferimento nella struttura della frana
con dei bei passaggi sui muri di cemento armato e massi, 2 zone
e via verso Sondalo per il primo rifornimento di benzina, prima
però si fa tappa obbligatoria per noi dell’organizzazione al bar
di “passera lunga 1,80 di bel vedere” per bere qualcosa… e per
lustraci la vista. Troviamo “passera corta”… carinissima e
simpatica pure lei. Si fa il pieno al distributore convenzionato
dove troviamo la solita benzinaia più carina dell’alta valle e
si riparte verso il passo della Forcola.
Qui il gioco si fa
duro, sia per le braccia che per la moto. Pendenza al limite e
curve strette con passaggi impegnativi per molti chilometri. Noi
partiamo con calma, conosciamo bene lo sforzo per arrivare in
cima, invece molti sprovveduti la prendono alla leggera come
fosse una gara di enduro… li incrociamo poi più in alto con il
motore in ebollizione e le braccia che non reggono più…. Vi
avevamo avvisati….. l’ultimo tratto della forcola dove finisce
la vegetazione, è il più impegnativo, mi manca un po’ il fiato,
siamo in alto oltre i 2200 e l’infida erba liscia di montagna
non perdona, se esco appena dalla traccia scivola come sapone….
Qualcuno rotola giù mentre il “Simo” vomita….. non è colpa della
forcola però ma del panino gigante del mcdonald e della birra….
Un ultimo sforzo e siamo in cima. Sosta di rito per le solite
foto e anche per prendere fiato… fa freschetto a 2600 e siamo
sudati come fontane. Qualcuno tira fuori vino grappa e salame
per un brindisi.
Discesa verso il ristoro alla chiesetta di
Eita dove il mitico cuoco Silvano, zio di Gionata ha preparato
polenta e spezzatino per tutti.
Cambio cartellino, rifornimento in quota in
zona allestita per lo scopo con tappeti anti gocciolamento e
partenza a pancia piena verso il sentiero hard, un sentiero non
lungo ma molto impegnativo. Qualcuno esce dal sentiero e paff…
la moto finisce in uno spesso tratto di fango fino al serbatoio…
incastrati tipo sabbie mobili…. noi a ridere, loro un po’ meno…
Si arriva alla madonna del lago sulla via
per il passo di Verva “2600” dove si specchiano nell’acqua
limpidissima del laghetto glaciale le 2 prime zone della seconda
parte di gara.
Comincia a piovere….. ma cavolo il meteo
dava bel tempo..!!!! va be tiriamo fuori la giacca anti acqua e
proseguiamo. Per fortuna la pioggia ci segue lenta e almeno per
me mi va bene e mi bagno poco. Devo fare in fretta… il mio
compito per questo primo giorno è di stare prima del “punt de la
piscia” per fare rallentare i piloti perché proprio in quel
tratto si passa vicino a delle case affittate da gente che viene
dalla città e loro non sopportano il rumore la polvere e le
moto…… come al solito…. Mentre faccio il mio lavoro ho una
breve discussione con il villeggiante di turno che odia le moto
mentre un valtellinese del posto interviene in nostra
difesa….poi comincia a piovere e il villeggiante scappa in casa
mentre io mi prendo un bel temporale… azz alle previsioni
precise….
Rimango li fino all’arrivo delle scope, i
ragazzi che chiudono il giro recuperando i dispersi.
Si sale dalle piste di sci di Oga dove
qualcuno si diverte a salire dalla scarpata… quindi aspettiamo
che tutti siano soddisfatti e chiudiamo la giornata con il
rientro a Bormio.
Quanti “cadaveri” nel senso di moto
defunte..….. l’assistenza moto è piena di moto che hanno ogni
tipo di problema. In questi momenti si apprezzano gli sforzi
delle case che mandano i camion assistenza proprio dove servono
di più e non possiamo che ringraziarli.
Sono le 19.30 quando entro finalmente in
doccia mentre fuori ricomincia a piovere ancora... altro breve
temporale.
A cena con gli amici al solito ristorante
del campeggio dove si mangia davvero bene, si parla sempre e
solo di moto, si programma per la seconda giornata e si fanno
gli scongiuri per il tempo.
Torno all’albergo verso mezzanotte e trovo
Fulvio e il suo amico… ci facciamo una birretta al pub? Perché
no? …… non lò’avessi mai fatto… troviamo un addio al celibato,,,
la birra, i cubalibre e non ricordo più cosa arrivano a fiumi e
sono le 2. quando capisco che non mi reggo quasi in piedi…. Azz
che storta…!!!! domani è il giorno più pesante devo fare da
apripista con gli altri e guarda te come son messo…..punto la
sveglia alle 7 ma visto come son messo sbaglio qualcosa e non
suona, per fortuna i tedeschi della camera accanto fanno un gran
casino e mi sveglio comunque. Mi lavo con un solo occhio aperto
e ripeto le stesse cose più volte prima di capire che le ho già
fatte…
Fuori il cielo è nuvoloso ed ha piovuto per
tutta la notte, però forse oggi….. speriamo in bene.
Colazione veloce e di corsa al paddock è
tardi e dobbiamo partire.. sono già tutti li.
Sembra uscire il sole e questo ci rincuora
però nello zaino metto un bel po’ di vestiti anti pioggia, non
fa niente se pesa meglio che passare 10 ore in moto
bagnati fradici.
Partenza prima di tutti, con noi c’è anche
il Bonzo, ci precede in Cassio. C’è il Pinuccio il Vanni,
Ughetto, l’Ale e il Roby, insomma una bella compagnia. Solita
tappa a la bar di Cepina e solita foto con la bella barista ( va
be.... le foto le faccio sempre io mentre il Bonzo e Ugo
abbracciano le ragazze sempre loro i fortunati, le foto le fai
meglio tu mi dicono sempre ...) due imprecazioni nei loro
confronti e….. azz comincia a piovere.. temporale… va be siamo già fermi e
quindi ci mettiamo l’abbigliamento anti acqua.
Partenza verso le zone di Massaniga mentre
controlliamo che il percorso sia segnato a dovere poi cominciamo
a salire verso Zandilla per poi deviare verso il Pizzo Coppetto
sopra la frana, il tutto sotto il temporale. A tratti la pioggia
cessa ma poi ricomincia visto che procediamo verso la parte del
cielo più scura. Sopra la frana saranno 2500 metri di
altitudine, c’è un vento pauroso, la grandine fine ma
fittissima. Salire la sopra è stata dura ma li è ancora peggio,
ci sono 2 zone tracciate ma il vento le ha già distrutte
completamente, una la facciamo di nuovo e ci lasciamo il Donchi…
poveretto… mentre l’altra più in alto sarebbe toccata ad Ughetto
ma per sua somma fortuna si decide di abbandonarla, impossibile
stare li con quel tempo. Procediamo sul Pizzo Coppetto fino alla
gola che ci fa accedere alla valle successiva, un passaggio
ripido e difficile dove gli altri anni si procedeva a motore
spento e piano piano si lasciava scendere la moto. Quest’anno da
qui sale un vento pazzesco che ci spinge indietro mentre la
grandine spinta dal vento ci colpisce in faccia giungendo dal
basso…. Che male… sembrano tanti spilli che si conficcano nella
pelle.
Dobbiamo accendere le moto e scendere col
motore altrimenti non si va avanti. …. Che esperienza…. Mai
presa in moto la grandine al contrario….
Finalmente si comincia a scendere… il vento
è fortissimo, tanto che qualcuno viene trascinato via dal ripido
sentiero facendogli fare un bel volo….
Una lunghissima discesa e ci troviamo a
Sondalo dove alle prese c’è il ristoro.
Arriviamo li per primi naturalmente ed è
ancora presto quindi cominciamo a toglierci gli indumenti
fradici. Il Bonzo e l’Ughetto hanno le trote negli stivali…..
e.. che freddo così bagnati…
Dopo un bel po’ cominciano ad arrivare i
primi piloti e i primi mountain trial, qualcuno e stremato dalla
fatica, qualcuno un po’ meno ma tutti sono bagnati fradici.. per
fortuna il vento è caldo e la pioggia è momentaneamente cessata.
Mentre tentiamo di asciugarci è pronto da
mangiare, meno male….
Facciamo il pieno e poi si riparte, noi
dobbiamo essere in cima alla Crus de l’Alp prima perché dobbiamo
fare i giudici alle zone la sopra e il sentiero per arrivarci fa
parte della deviazione hard degli anni precedenti.
Prima il solito caffè corretto al bar di
Passera Lunga dove c’è ancora passera corta ma anche passera
stagionata, (il soprannome è solo per il fatto che ha qualche
anno in più delle altre 2 ma anche lei è molto carina….) nel
loro bar fa bella mostra la stampa dell'articolo che ho scritto
lo scorso anno della 3GV.
Verso la crus un nuovo sentiero dove i
rami dei pini ti sbattono in faccia come delle frustate “cassio
mannaggia a te!!!! ” troviamo proprio il Cassio che ci precedeva.
Gionata ha deciso di non far salire sulla Crus ci dice, molti
sono già stremati dalla fatica e molti si sono ritirati, inoltre
la in alto è zona di fulmini quindi deviamo sul sentiero più
basso che si congiunge sempre alla “tornantissima” che scende
dalla crus. Intanto altri 2 nuovi temporali fanno capolino sulle
nostre teste….
Lunga discesa verso Sondalo e di nuovo
sosta al bar delle passere… questa volta arriva anche passera
lunga e cosi 4 battute e 2 foto di rito anche con lei….
All’esterno c’è ancora chi sta ripartendo dopo il ristoro, in
pratica un 3 orette dietro noi.
Si riparte verso Bormio dove alle "Prese" (
la zona della struttura di contenimento della
frana foto in copertina con Vaccaretti in azione ) ci
sono delle zone che dobbiamo fare per recuperare le 2 non fatte
sulla Crus.
Meno male mi dico, li alle prese sembra che
sia uscito il sole, almeno mi asciugo e mi riscaldo un po’.
Alle prese il sole dura pochissimo poi
mannaggia al meteo un nuovo temporale mi bagna di nuovo come un
pulcino. Dura poco ma mi ritrovo come da principio. Finalmente
dopo un po’ ecco riapparire il sole, così mentre attendo
l’arrivo dei piloti “stendo i panni” sulle fettucce con la
speranza che il forte vento li asciughi.
Sono le 18.30 quando passa l’ultimo pilota,
meno male ho un freddo cane, e sono stanchissimo. Smonto la zona
e lascio le fettucce al Cavenaghi che ha la macchina poi riparto
per Bormio che dista circa sei chilometri. Ultimo sforzo il
sentiero Cepina, deviazione bellissima ma tosta che passa sopra
al campeggio e costeggia la montagna. Qualcuno di quelli che mi
precedono fa il furbo e torna per la strada statale mentre io e
un altro ci avventuriamo in questo ultimo tratto impervio. Anche
se sono veramente stanco vale la pena di fare un ultimo sforzo,
è la 3 giorni e non si può rinunciare.
Arrivo al Pentagono alle 19.30, ormai ci
siamo solo noi dell’organizzazione e qualche superstite con la
moto a pezzi. Non piove più ma sono ancora mezzo inzuppato, 8
temporali in un giorno non li avevo mai presi e non vedo l’ora
di farmi una doccia bollente.
Ho un po’ di dolori al collo ma tutto
sommato ho retto bene malgrado l’età non più giovanissima.
In doccia penso di aver consumato tutta
l’acqua calda dell’albergo…. La sera solita cena al campeggio ma
siamo tutti abbastanza stanchi quindi a letto presto…. Però
torniamo ai paddock dove troviamo la famiglia Vaccaretti ed
altri amici al bar e tiriamo mezzanotte….
Domenica partenza alle 9 faccio ancora
l’apripista e parto alla volta del sentiero hard accompagnato
dall’Ughetto e dal Caprili che conoscono bene la strada. Il mio
compito è di distribuire le famose stelline che
contraddistinguono i temerari che fanno le deviazioni hard e che
danno una nota di orgoglio a chi le espone.
La giornata dovrebbe essere più soft ma
pronti via subito ci si imbatte in un sentiero di quelli ammazza
fiato…. Il sentiero santelle. Più avanti, molto più avanti, ..
il sentiero hard delle baite Cervecc, bellissimo ma haimè anche
molto impegnativo e dopo 3 giorni di ammazza braccia meglio fare
qualche sosta ogni tanto. La giornata è stupenda, finalmente, il
sole caldo e il vento hanno spazzato le nuvole e il paesaggio da
la in alto è fantastico.
Mi fermo a metà del sentiero hard quando
sembra ormai superato il peggio e mi affianca il Mone mentre
aspettiamo i piloti ci godiamo il panorama di Bormio e il caldo
sole.
Temerari tutti contenti per la stellina, gli stranieri
educatissimi ringraziano sempre e tutti mi dicono che è stato
stupendo tranne uno che si lamenta perché ha 60 anni e dopo 2
giorni di spacca muscoli quello è troppo…. Gli rispondo che
doveva fare il sentiero normale e non l’hard ma lui voleva la
stellina…??
Molti mi chiedono se il sentiero hard è
finito e io da perfetto b…stardo dico di si, invece il peggio
deve ancora arrivare….
Gli ultimi arrivano verso mezzogiorno poi
ripartiamo con le scope, mi ritrovo con il Roby e il Bonzo
dall’occhio stanco, che non hanno dormito la notte per eccesso
di birra e con il Cassio a chiudere il percorso e togliere le
fettucce. Alla fine del sentiero hard ci si ritrova sulla pista
da sci e si procede verso la conca si San Colombano e poi verso
i 2600 del dosso Le Pone da dove si ammira uno spettacolo
mozzafiato… la in alto è davvero un paradiso.
Qualcuno è rimasto a piedi e il pronto
intervento del buon Cassio è utilissimo per farlo ripartire.
Facciamo le solite foto ricordo che serviranno quando saremo
vecchi… poi si procede verso valle e le zone di Bocciana
scendendo dalle piste di sci.
Cambio cartellino, rifornimento e
ripartenza per la tappa finale. I piloti vanno verso Bormio
mentre chi fa il giro Mountain verso le torri di Fraele e il
ristoro del monte scale dove ci attendono i favolosi pizzoccheri
del cuoco Silvano.
Ormai siamo alla fine, passiamo come sempre
dalle dighe di Cancano che offrono uno spettacolo unico per poi
percorrere a motore spento la lunga e ripida discesa del vecchio
sentiero militare che porta nella valle del Braulio e a valle
proprio sopra Bormio.
siamo tra gli ultimi al rientro al
pentagono, giusto il tempo di cambiare i vestiti e dare una mano
per gli ultimi preparativi poi le premiazioni. Gli alpinisti
intanto se ne vanno ma li vedi sorridenti salutare… i tedeschi
ci salutano, torniamo il prozzimo anno dicono.. portiamo tanti
amici, è stato favoloso.
Sul podio finale la coppa del primo nelle
mani di Andrea Vaccaretti, era solo nella categoria ma
probabilmente visto come va gli ultimi tempi avrebbe vinto
comunque. Nella categoria super vince Danilo Sassella, secondo è
Depaul Alex e terzo Marco Andreoli. Nella categoria entry vince
Hetze Thomas seguito da Rovej Massimo e Fabio martini.
Gianpietro Gelai vince la over davanti a Gerri Nobili e Eric
Lejeune tornato a Bormio con 40 chili in meno dello scorso anno,
anche lui tornerà sicuramente nel 2012 con molti amici del
Belgio.
Nella classifica sport vince Maurizio Salvagni davanti a
Greenwood Nigel e Zuliani Michele.
Sono ormai le 19 di domenica quando ci si
riunisce vicino al palco a brindare con la birra spillata dalla
MotoGuzzi di Paolo Stangoni, ormai è un classico saluto della 3
giorni della Valtellina. Siamo tutti sorridenti ma sul volto di
tutti noi si nota una certa malinconia, siamo tutti consapevoli
che anche per questa volta purtroppo è finita.
Come sempre un’esperienza bellissima e una
gara che tutto il mondo ci invidia.
Di sicuro ci rivedremo con tutti il
prossimo anno. Il tempo per un ultimo scherzo al Cassio con la
moto messa a pisciare nei gabinetti del pentagono e si parte
verso casa con il solito nuovo ricordo indelebile di
un’esperienza che solo chi la vive in prima persona può capire.
Grazie di tutto mc Valtellina - GSV Group
|