Test Beta Rev3 4Tempi

Nessuno sapeva, qualcuno supponeva, per altri pura fantasia, ed invece eccola qui. Uscita dal cilindro magico della casa di Rignano sull'Arno la nuovissima Beta 4 tempi.
Hanno mantenuto il segreto fino all'ultimo minuto, quando sfilata con aria furtiva dal furgone di Donato Miglio il nuovo gioiello italiano è apparso in bella mostra al salone del motociclo di Milano.
Inutile dire che è stata da subito l'attrazione primaria del popolo trialista ed anche la nostra.

Di certo non potevamo rinunciare alla prova di una moto italiana, di solito ci precedono gli spagnoli che "giocano sempre in casa" e quindi presi i dovuti accordi con Donato Miglio, ci siamo trovati in quel di Garbagnate giovedì 23 novembre per una prova sul campo.

L'appuntamento è per le 13.30 ma da quanto siamo impazienti già alle 13 eravamo pronti con abbigliamento, macchine fotografiche e caschi indossati, mancava però un particolare importante... la moto.
Donato Miglio è partito tardi, ha sbagliato anche strada e quindi arriva in ritardo, speriamo non troppo perchè qui fa buio presto.
Meno male che per la strada è stato "trovato" dal uno dei nostri e quindi abbiamo perso solo un'ora di test. Pazienza, nel frattempo abbiamo approfittato per parlare e sparlare un po' del mondo del trial e delle moto nuove in generale.

Si inizia il tutto con delle foto, la moto è la medesima del salone e arriva pulitissima dallo studio fotografico dove in mattinata hanno scattato le istantanee per i cataloghi. Peccato sporcarla, ma ancora peggio non provarla quindi via con le nostre fotografie di rito poi senza indugi si parte.

Il terreno di prova è un misto di pietre e terra molto scivolosa dove le foglie coprono le insidie e si fatica a riprendere se si perdono il ritmo e l'aderenza. Del resto siamo a fine novembre e fino a ieri ha piovuto a dirotto. Riteniamo comunque il terreno ideale per il trial e quindi va bene così.

Prima di dire le nostre impressioni qualche cenno alle modifiche e alle tecnologie adottate.

Il telaio nelle geometrie è identico al 2 tempi, unica modifica all'assetto è l'allargamento anche se minimo del telaio all'altezza delle pedane. Ci sono poi alcune modifiche strutturali come il rinforzo ben visibile della bretella dell'attacco anteriore del motore che si congiunge al serbatoio, una lieve sagomatura del telaio per favorire la corsa della pedana della messa in moto e la modifica del serbatoio all'altezza del carburatore per favorire l'intervento di manutenzione.
Il carburatore, novità per un trial, è un Mikuni a membrana, il funzionamento meccanico è del tutto differente dal solito carburatore a valvola. (troverete poi sui giornali specializzati tutte le descrizioni sul funzionamento)
Non esiste un rubinetto del carburante, in realtà c'è un rubinetto ma serve solo per chiudere la benzina quando si fa manutenzione, in normale uso è sempre aperto. Esiste poi un rubinetto elettrico che si incarica di chiudere in automatico quando si spegne la moto e per evitare ingolfamenti anche in caso di cadute. c'è poi un secondo rubinetto che fa da riserva e se azionato baipassa quello elettrico. Donato ci spiega che in caso di cadute e fuoriuscita di benzina il secondo rubinetto serve anche per riallineare il livello della vaschetta facilitando l'avviamento.

A moto fredda l'avviamento è immediato, il gas come del resto anche sulle moto concorrenti non va toccato altrimenti si rischia di pedalare senza risultati. A moto calda a volte si fatica a farla partire ma se si adottano gli accorgimenti studiati e suggeriti da Beta non ci sono problemi, parte anche con mezza pedalata, l'importante è farci la mano.

Per ciò che riguarda la parte ciclistica ben poco cambia dalla versione 2 tempi, mono e forcella molto soft e dal funzionamento ottimo. Sulla 4T sembra addirittura migliorata la stabilità ed il tutto sembra più bilanciato. Rispetto alla 2T, i 2 chili in più non si sentono assolutamente. L'aderenza è ottima, aiutata anche dalla trazione del motore sempre molto efficace e mai brusco nella risposta, la moto sembra molto attaccata al terreno.
L'angolo di sterzata è anche troppo ampio, infatti a volte sembra un po' prendere sotto se ci si avvicina troppo al fine corsa.
Veniamo però al motore, novità assoluta di questa moto tutta made in Italy. Il rumore di scarico è contenutissimo, qui i tecnici Beta hanno lavorato tantissimo per conciliare silenziosità e perdita di prestazioni ed il risultato è molto buono, il rumore meccanico prodotto dal piccolo motore è quasi inesistente, il cambio è preciso e la folle si trova subito.
In azione si usa praticamente sempre la prima, a volte la seconda ma nella maggior parte dei casi non serve. L'allungo è esagerato, a volte troppo e devi chiudere il gas per non arrivare troppo veloce perchè il motore impallato continua a spingere.
La frizione risponde in modo abbastanza secco come vuole la guida moderna. La risposta del motore alle brusche accelerazioni è buona, non si può pretendere uno scatto da 2 tempi ma questo non sempre è uno svantaggio, specialmente per piloti come noi non molto esperti.
In tutto il pomeriggio non è mai emerso il classico "buco" di carburazione, nemmeno dopo ostacoli in sequenza. Il minimo è molto basso grazie all'adozione del carburatore che rispetto all'iniezione ha alcuni vantaggi ( come in questo caso ) e alcuni svantaggi come il dover regolare la carburazione ( al pari di un classico 2 tempi ).
Degno di nota l'impianto di raffreddamento molto importante sui motori 4 tempi, la ventola quando in funzione produce un flusso d'aria molto forte.
Il comportamento in zona è classico del 4 tempi, si deve scordare la guida dei 2T, la moto va "aspettata" e l'ostacolo lo si supera di inerzia. Il gas va spalancato molto di più in caso di ostacoli alti e come già detto è il motore che poi ti porta oltre di inerzia, basta stare appesi.

Questo è tutto.... sono impressioni di guida di qualche ora di utilizzo, per dire di più si dovrebbe provare molto più a lungo e su terreni diversi, basta comunque per saggiare le doti di questa novità tutta italiana.

Fa buio presto di questa stagione e nostro malgrado dobbiamo smettere, certo ci sarebbe piaciuto provarla in modo più approfondito ma comunque riteniamo abbastanza soddisfacente il test proposto.

Tirando le somme: abbiamo provato quella che deve essere la risposta italiana alla concorrenza, i numeri e le potenzialità di crescita di questo motore ci sono, la moto va bene, l'affidabilità ciclistica la conosciamo tutti, è la stessa del 2 tempi,  l'affidabilità del motore la vedremo tra qualche mese. 
La moto è rivolta sia al forte pilota che al semplice motoalpinista, quest'ultimo apprezzerà di certo le doti di aderenza, di silenziosità e di grande agilità paragonabile alle 2 tempi. Forse in prestazioni pure al momento il motore 2 tempi è ancora "un filo" migliore ma il 4T ha il suo fascino, inquina meno, fa meno rumore e poi non è così distante.

Prezzo al pubblico 6900,00 euro + immatricolazione, ne verranno prodotte solo 300 in totale.

 


il piccolo rubinetto a scatto della riserva, dietro vediamo la puleggia azionata dal comando gas


Particolare del carburatore Mikuni a membrana

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