3GV 2007 sabato secondo giorno

Sabato:
Sveglia presto il sabato, oggi si parte prima e la strada da fare è più lunga.

Mannaggia alla sveglia… suona sempre sul più bello…. Il risveglio è traumatico… dolori un po’ ovunque , giusto il tempo però di lavarsi la faccia con la gelida acqua montana e tutto è a posto.

Partenza alle otto, le solite 2 zone di riscaldamento vicino al via poi tutti in marcia. Un percorso nuovo ci porta sopra Cepina poi si ridiscende a valle verso la zona alta della frana. Impressionante la montagna spaccata in due…. Qualche difficoltà per rintracciare le fettucce del percorso nel mezzo della folta vegetazione ma poi si torna sulla retta via…. Ci attende una nuova insidiosa salita, il sentiero Cavenaghi, chiamato così in memoria del tracciatore che quando l’ha aperto anni or sono era forse sotto strani effetti alcolici… comunque bellissimo ma spezzabraccia.

Dimenticavo un passaggio….. prima di arrivare alla frana e al sentiero Cavenaghi un pezzo di percorso hard  facoltativo attraverso una ripida e scivolosissima pineta dove nel primo pezzo le moto vanno fatte scendere a mano con l’aiuto dei compagni….. quante cadute in questo punto… per fortuna il terreno era soffice ma che fatica….

Scendiamo poi verso Sondalo dove dopo il rifornimento si parte per il passo Forcola.

Prima della salita sul percorso obbligato la forestale ferma tutti per un controllo, bisogna avere il pettorale della gara altrimenti non si sale, “giustissimo”…..  la salita inizia, da prima con un sentiero ciottolato ripidissimo ed interminabile che ci porta a metà percorso….. le moto sforzano non poco sia per l’altitudine che per la pendenza. Alla fine del primo step ci attendono gli organizzatori con un buon the caldo ed il bellissimo panorama sottostante. La pausa serve per ripigliarsi prima di affrontare la parte più impegnativa.

Qualche foto poi via verso la cima del passo, il sentiero è il massimo della goduria, curve strette, salti, pietre da saltare, e non finisce mai. Finisce la vegetazione e si continua a salire, la vetta la vediamo davanti ed altissima, fa quasi impressione pensare di salire così in alto con la nostra amata moto. L’ultimo tratto è il più difficile, vuoi perché siamo talmente in alto e l’aria è rarefatta, vuoi perché le braccia sono stanchissime dal lungo percorso. Finalmente la cima ed il meritato riposo, fa freschino malgrado il sole ma noi siamo tutti sudatissimi. Qualche foto anche qui, qualcuno approfitta per cambiare le acque….facciamo le solite foto mentre si attendono gli altri del nostro gruppo poi si riparte verso valle, meglio non fermarsi troppo altrimenti ci si raffredda. siamo tra i primi ad incamminarci per la discesa, con noi l’apripista, il mitico Bonzo poi Shibuia e il Cassio che deve fare il giudice appena scesi. La discesa è molto lunga e stancante quasi più della salita, lo zaino pesa ed il casco pure….. ci avviamo verso il punto di ristoro percorrendo la valle che ci porta al Rifugio Malghera, anche qui siamo molto in alto ma la strada è asfaltata… il panorama però cattura la nostra attenzione con scenari senza paragoni.

Benzina in quota al rifugio ben oltre i 2000 metri e pranzo abbondante, tanto che quando ripartiamo mi prende un fiatone incredibile anche se la mulattiera non è particolarmente impegnativa tranne alcuni passaggi. Forse era meglio aspettare un po’ ancora prima di ripartire. O forse sarà l’età che avanza… mi consolo però sapendo che anche piloti ex campioni e più giovani hanno avuto il fiatone come me su questo tratto…

Al termine del tratto che costeggia la valle la deviazione per il tratto “hard” i piloti invece proseguono verso le zone.

Comincia la salita verso il monte che sovrasta Grosotto, è lunga ma non particolarmente impegnativa, in alto anche qui il panorama è superlativo e ci imbattiamo in 3 grossi cervi che purtroppo non faccio in tempo a fotografare ( c’è riuscito però più tardi il mitico pompiere Caprili ) anche se non sembrano per nulla infastiditi dalle nostre moto, anzi ci guardano incuriositi poi se ne vanno nella boscaglia.

Qui in alto una immensa pietraia un sogno per chi pratica il trial, roba da passarci anni interi senza mai stancarsi.

La lunga discesa su strada bianca ci porta nella pineta dove si sono disputate alcune prove del campionato italiano trial, ora molte piante sono state tagliate per via di un incendio ma i massi sono sempre giganteschi e spettacolari. Qui ci viene messa la stellina del giorno e incontriamo i big che erano dietro di noi ma hanno fatto il percorso corto.

Altro rifornimento a Grosio poi si riprende la via del ritorno verso le zone della frana fatte anche il venerdì e verso Bormio. Da qui in poi il percorso è il medesimo ma meno insidioso perché più asciutto.

Arriviamo a Bormio verso le sette, giusto il tempo di fotografare i big che sono subito dietro di noi.

Una guardata alle moto, un po’ di olio,  alla catena. Il pieno e siamo pronti per il terzo giorno.

La solita ottima cena in compagnia degli amici trialisti e poi a letto. Fanno un po’ male i muscoli delle gambe ma nulla di cui preoccuparsi….



In pineta le moto vanno fatte scendere a mano


Siamo in cima al sentiero Cavenaghi


Andiamo la in alto


Shibuia al secolo Giacomelli


Il Bonzo e il Cassio in cima alla Forcola


Visti dal passo... questi non ce la fanno più a proseguire....


Rifugio Malghera


il meritato pranzo


Vaccaretti


Bosis


Lenzi


Le prese zona della frana


Danilo Sassella ottimo lo stile di guida del pilota di casa


Andrea Panteghini


Carlo Fabbri 60 anni e non sentirli.... bravo non manca mai


Cattaneo Riccardo


Valentina Peretti

 
 
 

 


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