Descrizione:
Nella totalità dei modelli trial 2005 in cui la vera novità è
sicuramente la rivoluzionaria Montesa cota 4t la gas gas è quella
che propone più modifiche e miglioramenti di rilievo rispetto al
modello dell’anno precedente che non siano i soliti rinnovamenti
grafici o marginali. Infatti pur avendo mantenuto come le altre
concorrenti il buon progetto di base , si è andati ad intervenire
su funzionalità tese a migliorare un prodotto che anche se nelle
prime serie ha dimostrato di avere dei problemi non di poco conto,
ha raggiunto negli ultimi 2 anni quell’affidabilità e quella
funzionalità degna di una moto moderna e performante.
La modifica più significativa è l’adozione dell’accensione Kokusan
lasciando la ducati energia che equipaggiava i modelli 2004 solo
alla 300. Nel modello 2005 è possibile unendo due cavetti in
uscita dalla centralina ,ottenere una erogazione più racing. Poi è
cambiata la lunghezza e la curvatura del collettore di scarico per
ottenere più corposità in basso. Il silenziatore centrale è stato
migliorato nell’esecuzione delle saldature ora molto più ben fatte
e robuste. La forcella è stata ottimizzata per avere
un’assorbimento in compressione più progressivo. Il mono ha ora
una molla più lunga e un' idraulica che lo rende più sensibile
alle piccole sollecitazioni senza perdere comunque sulle spinte
più vigorose. I ponticelli del manubrio "ora senza traversino e a
diametro variabile” sono come quelli visti sulle moto ufficiali
dell’anno scorso e cioè a morsetto con una sola vite. Il circuito
idraulico della frizione è stato adattato all’uso di olio minerale
che non danneggi gli or di tenuta della frizione. Il sensore della
temperatura dell’acqua è ora inglobato al radiatore e la sua
taratura permette una costanza di rendimento migliore. Per ultimo
i consueti aggiornamenti grafici tanto amati dagli appassionati.

Descrizione estetica e funzionale:
Passiamo ora ad un esame statico della moto.
La linea è quella solita molto filante che da un senso di
leggerezza indipendente comunque dalla bilancia che sul nostro
esemplare ha fatto registrare 70,2 kg senza benzina e senza il kit
di omologazione completo di fari frecce contachilometri e
tachimetro e cavalletto. Le grafiche danno un aspetto racing senza
appesantire e gli adesivi sono quasi tutti di buona qualità
gommati e protettivi.
Lo scarico è in alluminio lucidato leggermente satinato ed è cosi
ben rifinito che è un peccato dopo una uscita nel fango ,che si
ritorni con lo stesso visivamente macinato dagli stivali. Con una
buona lucidata però torna quasi bello come nuovo.
Il collettore di scarico con la nuova forma ha accentuato la sua
tendenza ad essere facilmente urtato con i calzoni e quindi a
scottare se non si presta attenzione.
Il telaio è molto ben fatto anche se in certi punti la cromatura
potrebbe essere fatta meglio.
Le plastiche sono lucide ma abbastanza elastiche infatti visto che
usciamo spesso con possessori della stessa moto, non abbiamo visto
anche nelle giornate più fredde rotture particolarmente facili.
Le piastre forcelle sono ben eseguite e rifinite con cura
sembrando dei pezzi ricavati dal pieno.
I nuovi ponticelli oltre ad essere molto belli sono anche molto
funzionali permettendo anche ad uno come me che ha la mania della
posizione del manubrio di intervenire in metà tempo.
Le forcelle hanno gli steli da 40mm de anno un bel trattamento
superficiale nero. Altri particolari quali mozzi ,pompe ,dischi
freno e pinze allineate a quelle delle migliori concorrenti.

Prova sul campo:
Passiamo ora alla prova sul campo che è comunque quella che al di
la delle caratteristiche citate fino ad ora è essenziale per una
moto da trial.
In sella si ha subito un' impressione di leggerezza e snellezza
data oltre che dall’esigua larghezza nella zona pedane anche da un
motore con i carter laterali più piccoli fra tutte le concorrenti.
La posizione di guida grazie anche alla piega del nuovo manubrio e
dalla posizione dei ponticelli ora più arretrata, è molto più
naturale che nel modello 2004.
L’avviamento specialmente a freddo non è dei più immediati e
bisogna oltre a cercare di sfruttare tutta la corsa disponibile
della leva di accensione, dare una vigorosa pressione per
permettere al pistone di fare più giri.
In poco tempo il motore è alla temperatura ottimale e dopo una
prima pulizia per eliminare il surplus di miscela data dall’uso
dello starter non ci sarà più bisogno durante la giornata di
pulire il motore con sgasate a 10000 giri come su altri modelli.
Con la gas gas si può girare al minimo per lungo tempo facendo
zone pennellate e poi trovarsi l’ostacolo o il salitone da pieno
gas senza avere una minima esitazione o qualunque rattamento dato
da un anomalo ingrassamento.
A moto spenta mentre si osserva una zona si può parcheggiare anche
in posizioni strane senza avere poi ingolfamenti alla ripartenza.
L’erogazione nella modalità standard e quindi con i cavetti della
centralina staccati è consigliabile soprattutto d’inverno per la
consueta presenza di terreni viscidi o bagnati. Infatti così è
possibile dosare il gas in maniera esemplare riuscendo ad avere
un' erogazione lineare che permette di perdere aderenza solo
facendo errori macroscopici.
Se poi servisse la botta di potenza per superare grossi ostacoli
niente paura una spalancata e il motore vi catapulterà in cima
senza esitazioni sfoderando una grinta inaspettata.
Con i cavetti uniti in versione racing la 280 diventa più
divertente in quanto più pronta e potente, ma forse per chi non è
esperto o sensibile al gas un po’ più difficile da condurre
specialmente nelle zone soft. Questione comunque di gusti
personali.
L’allungo in entrambi i casi non è al top ma la terza ampiamente
usabile per la indovinata rapportatura e la potenza del motore
suppliscono a questo piccolo neo.
Anche la prima e la seconda sono molto usabili, infatti entrambe
consentono di effettuare zone miste con ostacoli medi avendo la
certezza di superarli.
Personalmente ho potuto in un lunghissimo e ripido salitone con in
cima un dente di roccia provare anche la quarta che a gas
completamente spalancato ha continuato a spingere piena fino in
cima senza sfrizionare.
Se poi gli irriducibili appassionati volessero raggiungere il top
per prestazioni e piacere di guida l’adozione di un dell’orto 26 a
valvola piatta sarebbe la ciliegina sulla torta ,senza per altro
essere assolutamente indispensabile in quanto così di serie le
prestazioni vi garantisco che bastano e avanzano.
La forcella ha una buona scorrevolezza
specialmente dopo qualche ora di rodaggio e ora effettivamente
è molto progressiva in affondo non dando mai la sensazione di
fondocorsa e tornando velocemente tanto da facilitare gli
spostamenti ma non troppo da essere instabile.
A questo proposito per mantenere questa progressività
consiglio l’adozione di un olio 7,5 per lo stelo sinistro. Le
canne da 40mm danno all’avantreno quella rigidità che permette
anche nelle curve nelle discese ripide, di non avvertire
quella spiacevole sensazione di prendere sotto. Il mono anche
esso è migliorato in compressione. Ora anche impattando forte
non si avverte il fondocorsa e gli spostamenti avvengono senza
difficoltà . Negli ostacoli alti la moto sale bene e senza
scomporsi o senza avere reazioni anomale tanto da fare osare
qualche cosa di più di ciò che ci consentirebbero le nostre
capacità.
Poi in movimento la sensazione di leggerezza è avvertibile da
chiunque. |
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Forse è la sensazione più immediata che
provandola avvertono tutti.
Sul guidato stretto nelle curve condotte è facilissima e
questo è dovuto al telaio in acciaio che non essendo molto rigido
aiuta in queste condizioni .Sul dritto sconnesso pur non arrivando
alla direzionalità di Beta e Montesa, se la cava comunque bene
senza impegnare più di tanto.
I freni sono buoni e modulabili ma non hanno niente di più di
quello che hanno le concorrenti.
L’equilibrio da fermo secondo noi è buonissimo e permette una
volta trovato l’assetto di guida giusto di fermarsi ovunque senza
mettere i piedi e di recuperare gli errori con facilità.
L’aderenza sui terreni viscidi è buona in virtu’ dell’erogazione
come detto sopra e anche dalla taratura del mono che permette di
aderire al terreno anche senza pensare continuamente di stare con
il peso indietro.
In definitiva la gas gas mi è piaciuta molto e pur avendo
caratteristiche da vera specialista la considero comunque una moto
facile, magari tirata all’osso per contenere i pesi e dalla
manutenzione un poco più impegnativa data anche dalla presenza di
leveraggi che vanno ingrassati frequentemente soprattutto se la
laviamo spesso col pulivapor.
Una moto comunque che anche a scapito di qualche piccolo neo sa
dare tante soddisfazioni e una buona piacevolezza d’uso.

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