Gas Gas PRO 280 - 2005 prova sul campo

Eccoci ancora a proporvi le nostre impressioni su una delle moto del mercato 2005.
Questa volta vi parliamo della Gas Gas Pro 280.
La prova realizzata nel campo trial di Chiuduno ha visto questa volta il gradito ritorno del tester che ci ha accompagnati fin dai primi anni di Mototrial, Roberto Marelli e del figlio Alberto divenuto ormai un pilota maturo spesso in grado di battere suo padre.


Descrizione:
Nella totalità dei modelli trial 2005 in cui la vera novità è sicuramente la rivoluzionaria Montesa cota 4t la gas gas è quella che propone più modifiche e miglioramenti di rilievo rispetto al modello dell’anno precedente che non siano i soliti rinnovamenti grafici o marginali. Infatti pur avendo mantenuto come le altre concorrenti il buon progetto di base , si è andati ad intervenire su funzionalità tese a migliorare un prodotto che anche se nelle prime serie ha dimostrato di avere dei problemi non di poco conto, ha raggiunto negli ultimi 2 anni quell’affidabilità e quella funzionalità degna di una moto moderna e performante.
La modifica più significativa è l’adozione dell’accensione Kokusan lasciando la ducati energia che equipaggiava i modelli 2004 solo alla 300. Nel modello 2005 è possibile unendo due cavetti in uscita dalla centralina ,ottenere una erogazione più racing. Poi è cambiata la lunghezza e la curvatura del collettore di scarico per ottenere più corposità in basso. Il silenziatore centrale è stato migliorato nell’esecuzione delle saldature ora molto più ben fatte e robuste. La forcella è stata ottimizzata per avere un’assorbimento in compressione più progressivo. Il mono ha ora una molla più lunga e un' idraulica che lo rende più sensibile alle piccole sollecitazioni senza perdere comunque sulle spinte più vigorose. I ponticelli del manubrio "ora senza traversino e a diametro variabile” sono come quelli visti sulle moto ufficiali dell’anno scorso e cioè a morsetto con una sola vite. Il circuito idraulico della frizione è stato adattato all’uso di olio minerale che non danneggi gli or di tenuta della frizione. Il sensore della temperatura dell’acqua è ora inglobato al radiatore e la sua taratura permette una costanza di rendimento migliore. Per ultimo i consueti aggiornamenti grafici tanto amati dagli appassionati.


Descrizione estetica e funzionale:
Passiamo ora ad un esame statico della moto.
La linea è quella solita molto filante che da un senso di leggerezza indipendente comunque dalla bilancia che sul nostro esemplare ha fatto registrare 70,2 kg senza benzina e senza il kit di omologazione completo di fari frecce contachilometri e tachimetro e cavalletto. Le grafiche danno un aspetto racing senza appesantire e gli adesivi sono quasi tutti di buona qualità gommati e protettivi.
Lo scarico è in alluminio lucidato leggermente satinato ed è cosi ben rifinito che è un peccato dopo una uscita nel fango ,che si ritorni con lo stesso visivamente macinato dagli stivali. Con una buona lucidata però torna quasi bello come nuovo.
Il collettore di scarico con la nuova forma ha accentuato la sua tendenza ad essere facilmente urtato con i calzoni e quindi a scottare se non si presta attenzione.
Il telaio è molto ben fatto anche se in certi punti la cromatura potrebbe essere fatta meglio.
Le plastiche sono lucide ma abbastanza elastiche infatti visto che usciamo spesso con possessori della stessa moto, non abbiamo visto anche nelle giornate più fredde rotture particolarmente facili.
Le piastre forcelle sono ben eseguite e rifinite con cura sembrando dei pezzi ricavati dal pieno.
I nuovi ponticelli oltre ad essere molto belli sono anche molto funzionali permettendo anche ad uno come me che ha la mania della posizione del manubrio di intervenire in metà tempo.
Le forcelle hanno gli steli da 40mm de anno un bel trattamento superficiale nero. Altri particolari quali mozzi ,pompe ,dischi freno e pinze allineate a quelle delle migliori concorrenti.


Prova sul campo:
Passiamo ora alla prova sul campo che è comunque quella che al di la delle caratteristiche citate fino ad ora è essenziale per una moto da trial.
In sella si ha subito un' impressione di leggerezza e snellezza data oltre che dall’esigua larghezza nella zona pedane anche da un motore con i carter laterali più piccoli fra tutte le concorrenti.
La posizione di guida grazie anche alla piega del nuovo manubrio e dalla posizione dei ponticelli ora più arretrata, è molto più naturale che nel modello 2004.
L’avviamento specialmente a freddo non è dei più immediati e bisogna oltre a cercare di sfruttare tutta la corsa disponibile della leva di accensione, dare una vigorosa pressione per permettere al pistone di fare più giri.
In poco tempo il motore è alla temperatura ottimale e dopo una prima pulizia per eliminare il surplus di miscela data dall’uso dello starter non ci sarà più bisogno durante la giornata di pulire il motore con sgasate a 10000 giri come su altri modelli.
Con la gas gas si può girare al minimo per lungo tempo facendo zone pennellate e poi trovarsi l’ostacolo o il salitone da pieno gas senza avere una minima esitazione o qualunque rattamento dato da un anomalo ingrassamento.
A moto spenta mentre si osserva una zona si può parcheggiare anche in posizioni strane senza avere poi ingolfamenti alla ripartenza.
L’erogazione nella modalità standard e quindi con i cavetti della centralina staccati è consigliabile soprattutto d’inverno per la consueta presenza di terreni viscidi o bagnati. Infatti così è possibile dosare il gas in maniera esemplare riuscendo ad avere un' erogazione lineare che permette di perdere aderenza solo facendo errori macroscopici.
Se poi servisse la botta di potenza per superare grossi ostacoli niente paura una spalancata e il motore vi catapulterà in cima senza esitazioni sfoderando una grinta inaspettata.
Con i cavetti uniti in versione racing la 280 diventa più divertente in quanto più pronta e potente, ma forse per chi non è esperto o sensibile al gas un po’ più difficile da condurre specialmente nelle zone soft. Questione comunque di gusti personali.
L’allungo in entrambi i casi non è al top ma la terza ampiamente usabile per la indovinata rapportatura e la potenza del motore suppliscono a questo piccolo neo.
Anche la prima e la seconda sono molto usabili, infatti entrambe consentono di effettuare zone miste con ostacoli medi avendo la certezza di superarli.
Personalmente ho potuto in un lunghissimo e ripido salitone con in cima un dente di roccia provare anche la quarta che a gas completamente spalancato ha continuato a spingere piena fino in cima senza sfrizionare.
Se poi gli irriducibili appassionati volessero raggiungere il top per prestazioni e piacere di guida l’adozione di un dell’orto 26 a valvola piatta sarebbe la ciliegina sulla torta ,senza per altro essere assolutamente indispensabile in quanto così di serie le prestazioni vi garantisco che bastano e avanzano.
 

La forcella ha una buona scorrevolezza specialmente dopo qualche ora di rodaggio e ora effettivamente è molto progressiva in affondo non dando mai la sensazione di fondocorsa e tornando velocemente tanto da facilitare gli spostamenti ma non troppo da essere instabile.
A questo proposito per mantenere questa progressività consiglio l’adozione di un olio 7,5 per lo stelo sinistro. Le canne da 40mm danno all’avantreno quella rigidità che permette anche nelle curve nelle discese ripide, di non avvertire quella spiacevole sensazione di prendere sotto. Il mono anche esso è migliorato in compressione. Ora anche impattando forte non si avverte il fondocorsa e gli spostamenti avvengono senza difficoltà . Negli ostacoli alti la moto sale bene e senza scomporsi o senza avere reazioni anomale tanto da fare osare qualche cosa di più di ciò che ci consentirebbero le nostre capacità.
Poi in movimento la sensazione di leggerezza è avvertibile da chiunque.

Forse è la sensazione più immediata che provandola avvertono tutti.
Sul guidato stretto  nelle curve condotte è facilissima e questo è dovuto al telaio in acciaio che non essendo molto rigido aiuta in queste condizioni .Sul dritto sconnesso pur non arrivando alla direzionalità di Beta e Montesa, se la cava comunque bene senza impegnare più di tanto.
I freni sono buoni e modulabili ma non hanno niente di più di quello che hanno le concorrenti.
L’equilibrio da fermo secondo noi è buonissimo e permette una volta trovato l’assetto di guida giusto di fermarsi ovunque senza mettere i piedi e di recuperare gli errori con facilità.
L’aderenza sui terreni viscidi è buona in virtu’ dell’erogazione come detto sopra e anche dalla taratura del mono che permette di aderire al terreno anche senza pensare continuamente di stare con il peso indietro.
In definitiva la gas gas mi è piaciuta molto e pur avendo caratteristiche da vera specialista la considero comunque una moto facile, magari tirata all’osso per contenere i pesi e dalla manutenzione un poco più impegnativa data anche dalla presenza di leveraggi che vanno ingrassati frequentemente soprattutto se la laviamo spesso col pulivapor.
Una moto comunque che anche a scapito di qualche piccolo neo sa dare tante soddisfazioni e una buona piacevolezza d’uso.
 

Per mototrial: Roberto e Alberto Marelli
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