Precauzioni:
Le polveri di carbonio che si sviluppano durante la lavorazione
sono estremamente tossiche e orticanti per cui munitevi di una
maschera per proteggervi, occhiali da lavoro e guanti in lattice.
Le Resine
Esistono due principali tipi di resine: Poliestere: indurisce
senza l'uso del forno (useremo questa per ovvi motivi) Epossidiche:
non polimerizza all’aria, ci vuole un forno o un autoclave (oppure
tanta pazienza e munirsi di stufe elettriche)
Poliestere
Le resine poliestere costituiscono una famiglia assai
differenziata e complessa di resine sintetiche di colore giallo
paglierino che induriscono con l'aggiunta di catalizzatori. La
loro robustezza, flessibilita' e rigidita' possono essere
modificate con aggiunta di rinforzi che sono generalmente fibre di
vetro o di carbonio. Sono impiegate nell'edilizia, nella nautica.
Vi sono altri impieghi che vanno dai bottoni alle slitte, agli
isolatori elettrici eccetera.
Epossidiche
Usate per la fabbricazione dei compositi che sono a base di resine
termoindurenti (come appunto le epossidiche) con l'aggiunta di
rinforzi fibrosi che ne aumentano la resistenza meccanica. Oltre
che per i materiali compositi le epossidiche sono usate per
componenti dell'industria elettrotecnica, chimica e meccanica.
La matrice:
la matrice serve per creare il primo stampo e dovrà essere il più
possibile identica al progetto finito.
Disegna sul cartoncino dopo averlo piegato in due, la metà esatta
del portafaro che hai in mente di realizzare, così tagliandolo
sempre da piegato avrai la figura intera perfettamente uguale e
simmetrica.
Manipola la creta (o Das) e stendila deve essere spessa almeno
3cm.e più larga del disegno, quindi appoggia il disegno sopra la
creta e incidi ritagliando il contorno con un cutter, a questo
punto hai su creta fresca il campione che modellerai come più ti
garba, foto2(d e)
disegno su carta e taglio
della creta da 3 e più centimetri di spessore. |
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io qui dico 3cm. di spessore della creta perché quando la si dovrà
carteggiare si potrà dare una angolazione al faro. (le parti
tratteggiate in rosso sullo stampo finito saranno da me
carteggiate)
Le righe in rosso verranno
carteggiate per dare forma arrotondata al calco |
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il calco:
Il calco si prepara ponendo la matrice dentro una scatola il cui
bordo deve essere più alto della "stessa matrice"
Spruzzate del distaccante sia nella scatola sia sulla
matrice, nb. non ci devono essere interstizi tra la scatola e la
matrice cioé alla base devono combaciare perfettamente, non deve
passare del materiale di gesso sotto la matrice . foto3
Esempio matrice già modellata
riposta nella scatola |
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Preparare l'impasto con gesso e acqua fino ad ottenere una
consistenza cremosa.
Attenzione a non fare troppe bollicine d'aria che possano causare
difetti nella cavità del negativo.
Un consiglio è di prepararvi un pò di gesso versarlo nella
scatola quel tanto da coprire inizialmente solo i bordi della
matrice e tenerla giù con un peso fino alla quasi essicazione,
altrimenti si rischia che la stessa galleggi(rendendo
inutilizzabile il calco) in seguito coprire tutto con la crema di
gesso
Un primo strato di gesso |
dopo alcuni minuti riempire
del tutto
la casseruola con altro gesso |
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Il gesso asciuga velocemente...
Permettete al gesso di asciugare per trenta minuti o un'ora e
aiutandovi con uno stecchino eliminare bucandole eventuali bolle
d'aria.
Quando il tutto si é indurito circa un'ora - Tagliare o rompere il
contenitore utilizzato, o comunque, rimuovere il blocco
solido di gesso contenente la matrice.
A questo punto si deve asportare con le dovute attenzioni la matrice e
provvedere alla pulizia del negativo dalle impurità con della
paglietta fine o con una abrasiva non troppo ruvida.
rimozione della matrice dal
gesso |
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Bisogna trattare la superficie interna del calco con più mani di
distaccante e col geal coat una vernice bicomponente
che oltre ad eliminare gli eventuali forellini creatisi da bolle
d'aria e riempire le asperità rende lucida la parte a vista del
progetto finito.
Il negativo verrà usato per la creazione di un positivo, quindi
ripetere l'operazione solo che questa volta la "matrice sarà il
negativo appena creato, (quindi avremo una base e un contro
stampo), il contro stampo servirà per fare aderire
perfettamente la fibra allo stampo in modo che ne prenda la forma.
Con molta cura, separare le due metà facendo correre il filo di un
coltello lungo la linea divisoria. Separati i due pezzi, rimuovere
il positivo e permettere al gesso di asciugare completamente. Il
gesso mantiene una considerevole quantità d'acqua per lungo tempo
e non è consigliabile accelerare questa operazione, a meno che, lo
si faccia in modo da non provocare spaccature.
Sul negativo bisogna passare del liquido distaccante serve a non
far attaccare la fibra di carbonio su di esso (può andare bene
della cera).
Il tessuto in fibra di carbonio va posizionato in maniera precisa
sulla superficie dello stampo(negativo)
posizionare il carbonio sulla
parte dello stampo negativa |
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nb.QUESTA FASE è IMPORTANTE un’errata collocazione della fibra
sulla superficie dello stampo può provocare "antiestetismi e
smagliature. ( per il nostro progetto bastano un paio di fogli di
carbonio)
Dico antiestetismi perchè ciò che realizzeremo é un portatafaro,
imn ambito diverso le suddette smagliature provocherebbero una
rottura della struttura nel caso si trattasse di un cerchio, un
telaio, un forcellone eccetera.
Procediamo versando in un contenitore (usa&getta) la resina con
relativo catalizzatore la si mescola e con un pennello la si
stende sul tessuto imbevendolo per bene, non é necessaria tanta
resina ma é importante che non si formino pozze sul fondo dello
stampo negativo.
pennellare la resina sulla
fibra imbevendola per bene ma senza esagerare |
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Si possono in precedenza fare dei fori di sfogo
sul calco. Io sul mio negativo ho tracciato la sede per il faretto
e i fori di alloggio degli anelli che servono per fissare il
portafaro alla moto in modo che la resina in eccesso si vada a
depositare lì.
Non c'è molto tempo max 10 min. poi la resina comincerà a indurire
quindi prima che si secchi devrete avere già posizionato il calco
positivo sopra il negativo.
Posizionare lo stampo
positivo sopra il negativo |
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Esercitando pressione tenete stretto il tutto con
dei morsetti, si può creare del sottovuoto per l'eliminazione di
eventuali bolle d'aria infilando lo stampo in un robusto sacchetto
nastrandolo in cima al tubo di un aspirapolvere ( sottovuoto molto
casareccio eh!eh!eh! )
Se avete fatto tutto bene 24 ore dopo avrete il vostro
portafaro grezzo.
Faro finito o almeno...
asciutto, pronto per i ritocchi finali |
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Ritagliate il bordo in eccesso di carbonio che dovrebbe risultare
essere in tessuto al naturale, cioè ( non
resinato ) rifinite i bordi del portafaro con dell'abrasiva
all'acqua, usate quindi della pasta abrasiva fine per lucidare e
per eliminare gli eventuali residui di cera.
Fai il foro e incollate il faretto con del
silicone. usate la gomma del faro originale, (se
avete il portafaro grosso é a forma di campana di gomma nera), per
coprire il faretto nella parte posteriore non prima di avere messo
i due fili della corrente.
*usate il silicone per incollare il faro perché nel caso si
brucia l'alogena la si leva facilmente tagliando il silicone via
con un cutter.
Attenzione, quando comprate dei componenti in carbonio a volte c'é
chi prova a "piazzarvi" della fibra di vetro nera, (meno costosa).Osservando
la parte "a vista" il riflesso del carbonio (tra gli intrecci
della fibra). dovrà avere delle sfumature di grigio.La fibra di
vetro nera, mantiene una colorazione costante(nera) da qualsiasi
angolazione la si osservi.
spero di esservi stato di aiuto....Buon Lavoro!
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