Bultaco SHERCO 2000 (di Alberto Maccechini )

Finalmente ci siamo riusciti (a Brescia non ce l'ha ancora nessuno) con
l'aiuto di un caro amico di Bologna, ieri ci siamo trovati in un bel posto
qui vicino a Brescia, dove abbiamo potuto testare la nuova Bultaco. Devo
fare una premessa, la prima Bultaco uscita quella rossa e grigia per
intenderci, mi aveva profondamente deluso, difficile da guidare, motore
bisognoso di una consistente messa a punto, mono "apatico", forcelle niente
più che decorose. So che questo parere non sarà condiviso dai possessori
delle moto in questione. Ma tant'è.
N.B.: la moto provata montava un carburatore kehin PWK 28. E un pacco
lamellare di nuovo disegno montato da MOTOTEKNA.
 
SHERCO 2000

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La prima impressione è che la nuova colorazione abbia ottenuto risultati
inaspettati, la moto è decisamente più accattivante, più moderna e più
slanciata (pochi ma sapienti tocchi; che sia di ritorno dal "Brutto
anatroccolo"?) Il livello delle finiture è molto buono e la verniciatura
delle plastiche è veramente esemplare. Appena in sella, sistemati i comandi
secondo le proprie abitudini (manubrio e leve) ci si trova subito in una
posizione molto naturale e istintiva, unica pecca il pedale del freno
posteriore, veramente troppo distante dalla pedana di dx e quindi spesso si
"va a vuoto". Il motore si accende immediatamente e con minimo sforzo, va
rapidamente in temperatura e da come reagisce al comando del gas, ti fa
subito capire che è frizzante e che rispetto al predecessore è cambiato sia
come rapidità a prendere i giri che in prontezza di risposta. Sui lunghi
salitoni si apre in generosi e muscolosi allunghi e sotto gli ostacoli dove
lo spazio è veramente poco, la sua prontezza non richiede grandi
sfrizionate. La frizione è a livelli ottimi, stacca e attacca con molta
precisione.

bulta009.jpg (17811 byte) ( particolare della pinza anteriore)   La sospensione anteriore lavora molto bene, ha una discreta
scorrevolezza e una buona progressione. Il monoammortizzatore finalmente lo
avverti lavorare con una certa sensibilità e reagisce in modo molto pronto
ma controllato sia sul mosso che sui gradini. La cosa che però entusiasma
maggiormente è l'aderenza di questa moto, veramente ottima in tutte le
situazioni. E' difficile imputare questa caratteristica ad una cosa sola,
perchè il carattere del motore è sicuramente "vivace" e la sua pronta
risposta non farebbe sicuramente presupporre un aiuto nel recupero
dell'aderenza, sta di fatto che il buon equilibrio fra le varie componenti
(telaio, sospensioni, distribuzione dei pesi) dà questo risultato che
veramente aiuterà moltissimo sia il motoalpinista che non vuole sprecare
molte energie per raggiungere la cima,  che il pilota che lotta con radici
in contropendenza e curve di ritorno che precedono ostacoli in salita o
rapide pendenze, quelle curve insomma da eseguire in "punta di forchetta". I
freni sono da riferimento, modulabili e potenti.

bulta010.jpg (19483 byte) ( mozzo posteriore e pinza freno )
Le conclusioni che si possono tirare sono le seguenti: la mano del mitico
PXC, in questa occasione è veramente presente in molti particolari, la moto
è stata profondamente stravolta in meglio, portandola ad un ottimo livello
sia come guida che come motore; penso che le voci sentite in giro circa il
numero degli interventi effettuati su questa versione (si dice oltre cento
particolari rivisitati) abbiano sicuramente un reale fondamento (al di là
dei numeri) e quindi coloro che vedevano il tutto come un semplice cambio di
colorazione se ne guardino bene dall'insistere su questa strada prima di
aver provato questa moto che riserverà sicuramente piacevoli sorprese per
tutti. 

bulta011.jpg (14259 byte) ( leveraggio del mono ridisegnato )

 

Supporto tecnico Bultaco   ( manuale utente e manutenzione )
 
Alberto: mace@inwind.it
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