Lasciamo stare l'idraulica, altro argomento.
La molla offre una resistenza che varia linearmente con lo spostamento dato dal moto dello stelo rispetto al fodero. L'aria contenuta nella forcella ha una pressione che varia linearmente con il volume interno della camera, il volume interno della camera varia linearmente con lo spostamento del fodero rispetto allo stelo. La pressione esercitata moltiplicata per la superficie utile mi da una forza. Ne deriva che sia la molla che l'aria lavorano allo stesso modo (ovviamente con intensità diversa) sommando i rispettivi effetti. Se riduco la pressione dell'aria ad esempio mettendone dentro un pò meno (con la tecnica già descritta) non faccio altro che togliere un pò di resistenza al complesso aria/molla e quindi idealmente è come se installassi una molla con una "K" lievemente inferiore, cosa che mi pare sia consentita.
Andreac, io ho cercato di fare un ragionamento applicando le mie mediocri o scarse conoscenze di fisica, tu prima di diventare offensivo applica le tue conoscenze e cerca di confutare quello che ho detto. Sicuramente mi starò sbagliando, però sarebbe bello che qualcuno me lo dimostrasse, possibilmente in maniera civile...
Gianga cosi facendo fai un vuoto depressivo.....Per togliere aria dovresti avere lo stelo esteso, in pressione e tramite valvola e manometro diminuire. Richiudendo lo stelo a meta' corsa (o giu' di li) togli aria ma in fase di riestensione essendo il tutto stagno hai una forza contraria che ti pregiudica il movimento estensivo e di conseguenza il lavoro idraulico (adibito a cio')