Ritorno al futuro
Intervista a Diego Bosis

Avevo chiesto a Diego Bosis di incontrarmi con lui durante un suo allenamento e di fare poi quattro chiacchiere sulla nuova Montesa 4 tempi. Ero curioso di conoscere il Diego-pensiero ed anche di vederlo all’opera con la moto che porterà in gara nel 2005. Martedì 7 dicembre, in uno dei posti più belli, trialisticamente parlando, che abbiamo tra Bergamo e Brescia, ci siamo quindi trovati, è stata una mattinata molto interessante. La moto è già stata testata, fotografata in ogni suo minimo particolare e quindi tralascio volutamente questo aspetto. Diego si scalda gironzolando qua e la e mentre lo osservo, decido di mettergli giù qualche zona che mi consenta di valutare alcune caratteristiche di questa moto in passaggi che teoricamente dovrebbero esserle ostici e che siano anche di riscontro alla chiacchierata che faremo in seguito.
Non è per mancanza di fiducia ma è certo che da nessun pilota ufficiale, mi sono mai sentito dire cattiverie o svelare lacune della moto per la quale corre. Quindi mi arrangio come posso.
In particolare volevo vedere come si comportava la moto nel superare ostacoli alti, secchi e senza spazio di rincorsa. Volevo anche vederla all’opera nei salti tra un ostacolo e l’altro. Quei famosi jump che ormai sono divenuti una caratteristica frequente nelle zone di alto livello.
Ho quindi intinto il pennino nel curaro e ho “disegnato” un paio di prove ad hoc. Mentre Diego continua a scaldarsi, io ne approfitto per scattare alcune fotografie e guardandolo capisco già che il feeling tra lui e il nuovo mezzo è sicuramente notevole, lo vedo affrontare ostacoli veramente difficili e superarli con molta facilità. Torno alle due zone tracciate e le incattivisco ulteriormente…….
Poi arriva Diego, gli faccio vedere la prima e lui, da “vecchia volpe”, sorride. Ha già capito dove voglio andare a parare ma la cosa sembra non preoccuparlo. Non vi vengo a raccontare che le abbia fatte subito a zero, col terreno che c’era non me lo sarei mai aspettato ma, dopo un paio di tentativi, eccomi servito. Io ci sono restato male e, dentro di me, su quel fuoco che si era acceso dopo avere avuto la possibilità di provarla per bene tempo fa, si è messo a soffiare il vento. Quanto segue è il frutto della chiacchierata che, dopo un paio di panini, abbiamo fatto nello studio di Diego presso la sede del suo team.
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D. Ci puoi illustrare le principali differenze tra il 2 t ed il 4 t? E quali sono secondo te i vantaggi o gli svantaggi di un 4T nel trial?

R. Faccio riferimento alla Montesa 2 tempi da me utilizzata quest’anno in
quanto il paragone mi risulta più facile. Sicuramente tra i due motori la differenza è grande, per ora tutte le prove che ho fatto, su zone di riferimento, non mi hanno fatto notare punti dove il 4 tempi sia svantaggiato rispetto al due tempi, anzi la grande motricità del 4t in molte situazioni mi è stata di grande aiuto ed anche la sua regolarità di erogazione mi ha reso più facili alcuni passaggi che con il 2 tempi richiedevano da parte mia un impegno maggiore. Il tutto si traduce in una maggior facilità di guida. Ovviamente mi riferisco a zone outdoor in quanto non ho ancora avuto occasione di sperimentare il nuovo 4 tempi su percorsi indoor.
Un’altra differenza consistente è data dal telaio e dalla ciclistica in generale. Il nuovo telaio del 4t è molto più neutro e bilanciato, ciò dipende anche dal fatto che il concetto telaistico montesa due tempi risaliva ancora al 1996, una realizzazione estremamente valida ma ormai datata.
Per me questo nuovo progetto è un grossissimo passo avanti, sotto tutti gli aspetti, molto facile da guidare e nel contempo dotato di grande equilibrio.


D. Nel merito della potenza di questo nuovo motore cosa puoi dirci? In particolare riferito ad un suo utilizzo agonistico?

R. Il nuovo motore a livello di spunto è volutamente più morbido ma da ¼ di gas in su spinge davvero molto di più rispetto al 2 tempi, la sua potenza è superiore e quindi bisogna adeguare la guida a queste sue caratteristiche.

D. Ritieni che dovendo affrontare degli ostacoli molto alti, da vicino, come sempre più spesso vi trovate a dover fare nelle zone del Campionato Italiano e Mondiale, questa diversa erogazione possa crearti delle difficoltà?

R. In queste situazioni di “stacchi da fermo” il motore viene utilizzato esattamente come si fa con il due tempi, quindi frizione in mano, gas a manetta e poi mollare la frizione quasi di colpo. La reazione della moto a questo metodo è in pratica la stessa in entrambe i casi.

D. Per quanto riguarda l’ effetto freno motore cosa ci puoi dire?

R L’effetto l’ho avvertito in modo estremamente limitato, si sente è vero ma non è qualcosa di fastidioso, anzi, in alcune situazioni è anche di aiuto. La cosa la avverti maggiormente quando sali uno scalino perché col due tempi sei abituato a chiudere subito il gas mentre col quattro tempi devi “pelare”, come si dice in gergo, però è una caratteristica che non richiede lunghi tempi di assuefazione. Tra l’altro in alcuni passaggi che alcune volte con il due tempi mi capitava di non salirci, ho notato che col quattro tempi, tenendo il gas parzializzato e restando aggrappato alla moto, mi “trovo su” con molta facilità. Quindi, una volta affinata la propria guida a queste caratteristiche, sono certo che i vantaggi saranno veramente notevoli.

D. vorremmo sapere da te, cosa chiederai al preparatore delle tue moto. Quali saranno i punti sui quali vorresti che si intervenisse?

R. Al momento ritengo necessario passare ancora un poco di tempo in sella alla nuova moto, devo capirla a fondo ed assuefarmi alle sue caratteristiche. Questo è fondamentale per evitare di compiere passi inutili. Solo allora mi sarà possibile concordare un piano di sviluppo. A questo proposito vorrei puntualizzare una cosa estremamente importante. Mi trovo pienamente d’accordo con quanto sostenuto da Montesa e cioè che la moto, così come viene consegnata, sia già performante per soddisfare le esigenze di qualsiasi pilota fino al livello della categoria Senior. Abbiamo approntato due motocicli da sottoporre alle prove dei concessionari e degli appassionati, su entrambe abbiamo tolto tutto ciò che a livello di trial puro, è assolutamente inutile, mi riferisco alle quattro frecce, al grosso fanale, alla scocca inserita sotto il parafango posteriore con funzione di supporto targa e a tutta la parte elettrica destinata a ciò. Tra l’altro il peso di questo materiale, indispensabile per l’omologazione, supera i due kg. Quindi un bel passo anche nella direzione di alleggerimento complessivo. Tornando alla differenza tra le due moto, ci siamo limitati a togliere, su una di esse, le tre flange poste nel complessivo di scarico e nient’altro. Il guadagno di potenza di quella “libera di scarico” e veramente minima, io la quantificherei in un mezzo cavallo al max., qualche cosa di difficilmente avvertibile nella guida. La rumorosità in compenso ne risente parecchio e, per l’utenza di massa, poter utilizzare un motociclo che ad aperture del gas medie, è sufficientemente silenzioso e non è penalizzato nella potenza, ritengo sia un grosso vantaggio.
 
D. E a livello sospensioni?

R. La forcella ed il monoammortizzatore Showa che Montesa utilizza, sono sempre stati anche in passato, un punto di riferimento. Negli anni il prodotto si è ulteriormente evoluto ed oggi Montesa fornisce fornisce l’ultima versione delle forcelle con un nuovo trattamento ancora più scorrevole ed il mono è veramente valido. E’ chiaro che poi ciascun pilota può adattare il tutto in base al suo peso ed al suo stile di guida.

D. Quindi ci sembra di capire che a parte le moto per i senior expert, i piloti del tuo team, utilizzeranno la moto come esce di serie?
R. Assolutamente sì e ci tengo a sottolinearlo, noi daremo precise disposizioni perché ciò avvenga. Il motore di serie è già notevolmente potente. Non si devono fare paragoni con un due tempi con le strozzature sullo scarico, in quelle condizioni un motore due tempi non eroga assolutamente potenza, un quattro tempi sì. Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di una moto da trial, è chiaro che nella velocità, sappiamo bene che lo scarico completamente libero contribuisce all’aumento di potenza ma stiamo parlando di motori che erogano oltre 220 cv e superano i 320 kmh!

D. In conclusione un tuo giudizio complessivo su questa moto.

R. Ho vissuto in prima persona tutte le evoluzioni che le moto da trial moderne hanno compiuto, freni a disco, monoammortizzatore, pneumatici, raffreddamento a liquido, tanto per ricordare i più significativi. Sono fermamente convinto che un motore 4 tempi moderno e creato appositamente per questa specialità, dotato quindi di iniezione e gestione elettronica di tutti i parametri di funzionamento, rappresenti un evento che porterà il trial a compiere un ulteriore passo avanti.

D. Da quanto ci hai raccontato ed anche da quello che abbiamo visto prima in zona, ci sembri veramente soddisfatto di questa moto…

R. E’ vero, all’inizio quando si è sentito parlare dell’avvento del 4 tempi, non nascondo che anche io, come tutti, nutrivo delle perplessità nel merito della possibilità di utilizzo nel trial moderno, di questo genere di motorizzazione.
Quindi anche l’approccio alla nuova moto è avvenuto con qualche esitazione. Ora posso tranquillamente dirti che ne sono assolutamente entusiasta, ho acquisito ulteriori stimoli perché ho percepito subito la possibilità di crescere ulteriormente.
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Beh, ragazzi, io non avrei altro da aggiungere. Stiamo assistendo a quella che, secondo me, è una svolta epocale. Tutto il resto, costi, manutenzione, rumorosità, ci farà discutere ancora a lungo, ma di fronte al futuro io sono rimasto sbalordito.
Tornando per un solo momento ai costi della moto, volevo comunicarvi che ognuno di voi potrà telefonarmi per avere informazioni e chiarimenti dettagliatissimi, il numero è internazionale ed è il seguente 166-7200 (al costo di 12 € alla risposta e di soli 6 € al minuto), telefonate numerosi, vi raccomando. Contribuirete a spegnere quel fuoco del quale accennavo sopra ed a rendere felice un vecchio trialista. A parte gli scherzi, voglio approfittare di questo momento per fare a tutti voi i miei migliori auguri di Buon Natale e di un felice Nuovo Anno…..a quattro valvole.

Mace.               

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