Ho il piacere di conoscere Paolo Grossi da una dozzina di anni,
l’ ho conosciuto dapprima come cliente e poi collaborando nello
stesso team ho potuto apprezzarne appieno le doti sia tecniche
che umane. Da sempre è nel trial, prima di tutto come
appassionato, poi come pilota e in seguito come tecnico.
Personaggio umile e pacato , riflessivo e mai impulsivo, la sua
opinione scevra da protagonismo è presa sempre in grande
considerazione nel team di cui faccio parte, e dato che è mia
opinione ritenerlo una persona estremamente positiva e misurata
mi sono messo in testa di fargli un' intervista, per mettere a
nudo il pensiero di un addetto ai lavori che è passato dagli
anni 80 fino ad ora riuscendo a fare della propria passione un
lavoro.
Dopo svariate insistenze mi ha dedicato una sera di racconti ( e
vi garantisco che bisogna estorcergli le parole con la pinza):
D: allora Paolo , come ti è venuta questa passione?
Da ragazzino , ero come tanti, appassionato di moto, le vedevo
passare da casa per andare in montagna, appena ne ho avuto la
possibilità nel 1977 mi sono comprato una bultaco 125 ,ho
iniziato a gareggiare poco dopo nel 1980 e 1981 ho vinto il
campionato regionale e sono arrivato secondo nel c.it. nella
junior 125, ho iniziato a lavorare come meccanico nel 1980 come
dipendente in un'officina, nel 1985 ho aperto una mia officina
ad Introbio e ho smesso nel frattempo di partecipazione ai
campionati nazionali, senza mai smettere però di andare in moto,
la mia grande passione.
Da qualche anno partecipo a gare di moto d’epoca (nel 2012 ha
vinto assieme ad Adamoli e Arrigoni la classica del Mont Ventoux
N.d.R. )
Da quando hai iniziato come tecnico per i piloti?
Nel 1990 seguendo Roberto Vezzani e Stefano Dellio con Montesa,
poi in seguito collaborando con il team Gas Gas sempre seguendo
Vezzani , a quei tempi c’era anche Donato Miglio in quel team.
Negli anni successivi ho dato una mano ai piloti locali Pietro
Agostoni e Riccardo Vitali.
Nel 2001 il sig. Ciresa Alfredo importatore Montesa mi ha dato
l’ opportunità di essere il meccanico per il campione italiano
Dario Re delle Gandine e, vuoi per i risultati conseguiti, vuoi
per le possibilità di effettuare sperimentazioni e sviluppo la
ritengo un'esperienza meravigliosa sia di lavoro che dal punto
di vista umano, ho avuto il piacere di lavorare con Dario che
con il regolamento no stop era imbattibile e stilisticamente
perfetto, poi c'era anche Dario Cantoni con il quale ho
condiviso dei bellissimi momenti e ritengo la persona piu'
qualificata a livello nazionale nell'insegnamento a questo
sport.
Dal 2005 ho iniziato una collaborazione con il team X4 Scorpa
con Michele Orizio come pilota con annesso dal 2006 lo sviluppo
della Scorpa Sy-f quattro tempi
Negli ultimi tre anni sempre Scorpa con il nuovo team S.R.T.
Quali sono state le tue maggiori soddisfazioni come
tecnico?
Sicuramente per la mole di lavoro svolto la Scorpa 4t
(N.d.R. molte soluzioni studiate e progettate da Paolo sono
state copiate dal reparto corse Yamaha e tuttora sono usate in
gara da Kuroyama )
Poi moto costruite partendo come base dalle ruote e da un
motore, costruendo telaio, forcellone eccetera , ne ho costruita
una per mio figlio, e in seguito una 4 t partendo da un motore
Honda 125.
Un forcellone mono braccio per ovviare alla rigidità del Montesa
311 con catena e disco sull’unico lato e frizione idraulica, per
il semplice gusto di volere migliorare le prestazioni di
guidabilità di una moto.
Poi un telaio in alluminio con il canotto di sterzo a
inclinazione variabile per montesa 315.
Supponiamo che ti arriva in officina un disgraziato come
il sottoscritto e ti faccia la fatidica domanda : mi prepari la
moto…
Inizio a valutare le necessita del pilota e dalle peculiarità'
del mezzo, cercando di mettere a punto il funzionamento ,
cercando di ottimizzare il prodotto di serie che spesso è piu'
che sufficiente per tutti i piloti.
Curo poco l' estetica e il superfluo, perché' ritengo una spesa
inutile , ma cerco di far capire al cliente che è meglio una
moto ben carburata o una gomma nuova che un pezzo anodizzato o
in carbonio anche se cio' a volte va contro il mio interesse,
poi se il cliente vuole prestazioni maggiori e sospensioni
migliorate non c'è problema sono qui per questo.
Trial moderno, cosa ne pensi?
Troppo complicato : libertà totale in zona con limite di tempo a
2 minuti , sgravando il lavoro dei giudici e dando la possibilta'
a tutti di guidare come preferiscono.
Rendendo comprensibile anche al pubblico non competente cosa sta
accadendo magari tracciando zone più lunghe, guidate e meno
tortuose che necessitano troppi spostamenti e posizionamenti ,
oltre a questo una riduzione dei costi atta a riportare il tutto
a livelli più umani e sostenibili ai più.
Limitando il più possibile l’ aiuto esterno da seguidores e
amici di seguidores, riducendo l' assistenza in gara (non
tecnica) per evitare quelle sceneggiate extra sportive che
sempre più spesso si vedono nelle gare di trial.
Ma soprattutto mettere tutti i piloti nelle medesime condizioni
anche chi vuole o può arrivare la domenica mattina eliminando
quella burocrazia inutile che alla lunga fa rinunciare a troppa
gente la partecipazione ai campionati sommata ai costi odierni.
Hai voglia ancora di fare il tuo lavoro ?
per la passione che ho per il trial si!
Nonostante il periodo in cui viviamo irto di complicazioni ,
tante volte ti faccia chiedere se vale la pena avere
un'attività.
Voglia di inventare nuove soluzioni ne hai ancora ?
Si , anche se per carattere non le ritengo commercializzabili
(N.d.R. tante volte non vien dato l’adeguato peso allo studio di
un particolare ed alla sua realizzazione ).
Dal 2008 ho aperto una nuova officina dove da due anni mio
figlio Marco (pilota Tr3 di buon livello) lavora con me e sto
cercando di trasmettergli la mia passione per il lavoro e la
ricerca della perfezione.
L’ esperienza maturata in campo gare in tutti questi anni a
livello nazionale è stata possibile anche grazie a chi mi ha
dato fiducia ed accresciuto il mio bagaglio professionale ci
tenevo particolarmente a ringraziare in ordine cronologico :
Alfredo Ciresa( Montesa)
Claudio Favro ( Gas Gas)
Roberto Bianchi (Scorpa ) ed Enrico Molteni.
L’ officina di Paolo rispecchia il suo carattere : è priva di
fronzoli, i “ricordi” sono celati su un soppalco quasi nascosti,
tutto è ordinato e pulito, le moto in fila e in ordine , ci sono
tutte le attrezzature necessarie a costruire , ripristinare e
progettare, c’è un magazzino ricambi ben fornito, e tutto è in
religioso ordine .
A volte mi capita di trascorrere il Lunedi mattina a vederlo
lavorare ed è veramente un piacere farlo .

Intervista di: Paolo Cassani
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