Ci riproviamo con un nuovo regolamento?

LIBERTY TRIAL

Quando ormai il partito di quelli che vorrebbero introdurre il no stop puro si fa sempre più forte , ecco che arriva un’altra interessante proposta, che per altro potrebbe essere vista abbinata sia al no stop che al trial attuale. In verità il suo “inventore” Bernard Estripeau, appassionato francese che fa del trial il suo lavoro e organizza tra l’altro da venti anni il trial indoor di Toulouse (se volete farvi in viaggio ve lo consiglio perché è il migliore in assoluto) dice “Questo è un altro sport e forse non vorremmo chiamarlo nemmeno trial. A furia di pensare in che modo si possa risolvere la latitanza dei piloti, soprattutto nelle gare più importanti, e valutato che il problema numero uno è la non accettata difficoltà delle zone, è nato il Liberty Trial e cioè il trial che ti lascia scegliere quale ostacolo vuoi fare.”

Che cos’è il LIBERTY TRIAL? Semplice, prendete come esempio una zona controllata e inserite nella stessa porte obbligate con tre livelli di difficoltà. Fino a qui niente di nuovo, perché si fa già adesso. E allora dove sta la novità? Lo dice il nome stesso di questa proposta: ciascun pilota è libero di scegliere il livello di difficoltà che più gli aggrada e questo in tutte le prove. Ma non finisce qui. Per ogni porta superata, in base alla sua dichiarata difficoltà, viene assegnato un punteggio: 2 per le porte più facili, cinque per le medie e 10 per le più hard. Alla fine vince chi fa più punti. E i piedi posati a terra? Percorso netto = cinque punti in più, ma basta anche un solo piede per perdere il bonus, mentre gli altri piedi supplementari non contano niente. Se poi si fa fiasco la zona è comunque persa e non vengono attribuiti punteggi.

L’idea devo dire che mi piace e è già stata fatta una simulazione al computer per vedere come potrebbe andare una classifica in funzione delle prove affrontate e tutto è funzionato bene. Il tempo nelle zone sarebbe di un minuto, questo per velocizzare tutto l’insieme, ma a mio avviso potrebbe benissimo essere di un minuto e mezzo, oppure niente tempo e trial no stop.

Ma vediamo i vantaggi. Dall’Amatore al Senior, tutti sulle medesime zone  affrontando le porte che più loro aggradano; potrebbero rischiare di meno sapendo di essere già in vantaggio o di più per recuperare. La strategia sarebbe più elevata e nessuno avrebbe motivo di lamentarsi del troppo facile o del troppo difficile, perché tutti potrebbero affrontare ogni livello di zona, ben sapendo che facendo quelle facili avrebbero punteggi più bassi e meno possibilità di vittoria. Anche nel caso di pioggia o errori dei tracciatori tutto verrebbe annullato dalla possibilità di scegliere il percorso. E poi fine delle zone saltate, perché vista la possibilità di scegliere le porte ci sarà sempre la possibilità di portare a casa qualche punto. Il numero delle porte superabili in ciascuna zona sarebbe libero, ma resta il divieto di incrociare e indietreggiare. 

Alla fine si potrebbe poi fare una classifica assoluta con tutti i piloti, ma anche una suddivisa in categorie in funzione della licenza. Mi sembra una buona opportunità e credo che bisogni al più presto fare un test. La Lombardia è in prima linea con questa iniziativa e già prima di fine anno si dovrebbero vedere i risultati di questa prova sperimentale. Poi, se tutto andrà bene, perchè non pensare di proporre il Liberty Trial magari a livello regionale?

  

Giulio.mauri@sirbis.it 

 
 
 
 

 

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