Inizia con la Prova di Gualdo Tadino il Trofeo
Centro Sud 2019. Il moto club Gualdo Tadino che ricordiamo per
la prova del trofeo Delle Regioni 2019, ha proposto una bella
gara alla quale hanno preso il via oltre 70 concorrenti.
Il bel tracciato degli amico di Gauldo Tadino hanno messo in
mostra ancora una volta le doti di guida di Giacomo Gasco che va
a vincere la categoria TR3 davanti a Stefano Fiorini e Graziano
Ronca.
L'esperto Ivan Giovacchini mette la firma sulla categoria TR3
Open ai danni di Roberto Anastasi e Gabriele Notari.
Luca Menichelli si aggiudica la numerosa TR4 davanti a Marco
Casadio e Alessandro Caselli.
Nella TR5 altrettanto numerosa vince Filippo Colalelli davanti
ad Andrea Ticà e Maurizio Aluffi.
Antonio Cicchino si impone nella junior B davanti a Francesco
Moscioni.
Alessio Fontana unico concorrente della vintage A come Andrea
Valenti unico nella Vintage B
Prossimo appuntamento il 14 aprile a Cagli
Trofeo Centro Sud Trial 2019: Come sta
andando…
Trofeo Centro Sud 2019: Primo Round di Gualdo Tadino (PG) del
24/03/2019.
Grande giornata di sport accompagnata da un clima primaverile
hanno aperto alla grande la stagione 2019 del TCS sotto la
direzione dell’esperto MC Guado Tadino! Passiamo subito il
microfono ad alcuni piloti per sentire cosa ci dicono in merito!
I PILOTI HANNO DETTO:…..
Domanda: Cosa ne pensi della 1° gara del TCS 2019 intesa come
livello delle zone, organizzazione, operato dei giudici…?
Giorgio Cappelletti Cat. TR5 – MC Matelica: posso dire di
essermi divertito molto, non ho guidato molto bene, infatti ho
lasciato diversi piedi a terra in modo del tutto gratuito ma va
bene cosi considerando che non mi sono potuto allenare come
dicevo io in vista della prima gara causa un infortunio. Le zone
erano tracciate molto bene, magari non troppo selettive ma
belle, organizzazione come sempre al top. Per quanto riguarda i
giudici devo fare un piccolo appunto: ho visto che nel secondo e
terzo giro, dei concorrenti entravano a visionare le zone senza
essere ammoniti e questo mi ha infastidito perché, se le regole
sono uguali per tutti, questi concorrenti andavano penalizzati.
Claudio Fischi Cat. TR4 – MC Gualdo Tadino: sono nel tr4 da
poco, provengo dal tr5, non nascondo che alcune zone erano
abbastanza difficoltose e molto tecniche… forse anche troppo
tecniche per un tr4 ma questa è solo una mia impressione in
quanto provengo dalla categoria inferiore. Come organizzazione e
come giudici direi molto buono in quanto c’era anche la
promozione per i bambini per il minitrial; l’operato dei Giudici
molto corretto.
Stefano Boldreghini Cat. TR5 – MC Cagli: gara molto bella e con
zone molto belle e guidate, i giudici sono molto preparati e
precisi.
Giacomo Gasco Cat. TR3 – MC Cagli: Direi che come prima gara è
andato tutto piuttosto bene, le zone erano belle, molto tecniche
e selettive e non è stato facile girare a poche penalità
l’ultimo giro; i giudici ormai sono belli navigati e sanno fare
il loro mestiere, nulla da ridire, unica nota negativa, se posso
permettermi, la rivolgo all’organizzazione che non ha previsto
zone per i minitrial… Avere per la prima volta dopo anni, tanti
bambini venuti apposta per correre e divertirsi ma che non hanno
trovato zone tracciate per loro da percorrere… ecco, queste son
cose che non dovrebbero succedere secondo me, ci rimette solo il
nostro sport e penso poi che sia stato frustrante anche per un
genitore che ha fatto sacrifici per accompagnare il proprio
figlio a divertirsi. Di sicuro cosi non s’incentivano i giovani.
Andrea Ticà Cat. TR5 – MC Matelica: Le zone erano belle e
selettive. Sull’organizzazione nulla da ridire e l’operato dei
giudici è stato corretto.
Domanda: Cosa bisognerebbe fare per spronare i praticanti che
non hanno mai partecipato a gare a mettere il pettorale?
Giorgio Cappelletti: Ho visto Davide Zaccagnini che, con
esemplare dedizione portava una decina di bambini a visionare le
zone. Secondo me questo è l’unico modo per non far morire il
nostro sport.
Claudio Fischi: In tutte le organizzazioni di gare di Trial ho
notato che c’è poco coinvolgimento come atmosfera di
manifestazione. Ad esempio la mancanza di un’adeguata
amplificazione e di uno speaker di livello che porti conoscenza
di questo sport è molto evidente. Creando un’atmosfera di
sport-festa allo stesso tempo credo che molte più persone
possano avvicinarsi al trial; ritengo molto valida la categoria
tr5 per iniziare.
Stefano Boldreghini: Si potrebbero organizzare più allenamenti
collettivi in modo che anche le persone senza licenza possano
partecipare e rendersi conto di come sono le gare.
Giacomo Gasco: Introdurre dei premi al posto delle solite coppe
penso sia incoraggiante.
Andrea Ticà: La gara è un’occasione per mettersi in gioco e
confrontarsi con gli altri in un clima di sana competizione e
divertimento! Forse una scuola di trial e qualche evento
organizzato potrebbero essere un modo per invogliare i
praticanti a partecipare alle gare..
Domanda: Com’è la situazione del Trial nella zona dove abiti?
Giorgio Cappelletti: La mia zona è da sempre stata maggiormente
vocata all’enduro e al cross grazie alla presenza di storiche
piste molto blasonate. L’orografia del terreno si presta molto
al Trial ed essendo possibile partire da casa in moto per
trovare un posto idoneo per girare questo facilita gli
allenamenti. Certamente allestire un’area di allenamento con
ostacoli artificiali colmerebbe per noi uno storico gap.
Claudio Fischi: Nella mia zona purtroppo il trial non esiste.
Fortunatamente a poca distanza ho i carissimi amici del MC
Gualdo Tadino e i carissimi amici confinanti delle Marche
facenti capo al gruppo iltrialista.wordpress.com capitanato dal
grande amico Riccardo Capesciotti.
Stefano Boldreghini: nella mia zona il trial è abbastanza
diffuso e ci sono moltissimi posti per girare.
Giacomo Gasco: Direi drammatica, non ci sono giovani e tanto
meno strutture dove poter praticare e quindi far avvicinare i
giovani… e se non hai un genitore appassionato che ti fa
conoscere questo sport e inizia a portarti nel bosco, è
praticamente impossibile incominciare. Cosi ci si ritrova i
soliti 3-4 a girare come “banditi”, perché ci considerano cosi,
nei soliti posti imboscati per non farci trovare.
Andrea Ticà: Nonostante negli ultimi anni il trial abbia
iniziato a diffondersi, è uno sport ancora poco conosciuto e
praticato nella mia zona. Anche in questo caso sarebbero utili
una scuola trial, un trial park, eventi e promozione da parte
dei moto club.
SENTIAMO ORA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO….
Dopo aver sentito ad alcuni piloti, abbiamo pensato di sentire
un’altra voce, un punto di vista diverso ma certamente non meno
importante..per questo ascoltiamo una persona che oramai è un
autentico veterano nel mondo del Trial… una persona dallo stampo
raro poiché polivalente: Giudice, Tracciatore delle zone di
questo TCS, Cassiere del MC Gualdo Tadino, Praticante con un
buon passato di Pilota tuttora attivo in moto e, parlo con
cognizione di causa, anche trascinatore ed allenatore: Pietro
Pelati.
Domanda: Allora Pietro, quali sono i maggiori oneri per chi
organizza una gara di Trial come quella del TCS?
Pietro Pelati: Per il nostro MC non esistono grossi ostacoli
nell’organizzare le gare. C’è un buon rapporto con la Polizia
Municipale, l’Unione Montana, la Forestale, la Comunanza Agraria
e le altre Istituzioni. Purtroppo mancano le forze di ricambio,
i giovani.
Domanda: Secondo la tua esperienza quali carenze hanno
maggiormente i piloti nell’approcciarsi alle gare?
Pietro Pelati: L’approccio dei piloti alla gara va bene, non va
bene che a vincere Tr3 Open, Tr4, Tr5 siano sempre gli
stessi…dovrebbero fare un saltino!
Pietro, grazie per la collaborazione, congratulazioni per il tuo
instancabile impegno e la tua inossidabile passione …sei un vero
esempio! Arrivederci il 14 aprile a Cagli per il 2° Round del
TCS 2019!
Ringraziamo per gli ottimi scatti Dalila Szczepanski e Alice
Trufelli!
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