Considerazioni di un lettore e risposte del coordinatore trial

Pubblichiamo una lettera di un affezionato lettore che dopo l'indoor di Milano ha espresso le proprie considerazioni in materia di regolamenti FIM adottati nel mondiale indoor. Considerazioni che rispecchiano il parere di una gran fetta di appassionati di trial e ancora di più chi di trial da profano ne capisce poco o nulla e si avvicina per la prima volta all'indor X-Trial.

A: giulio.mauri e mototrial.it
Oggetto: Un parere sul regolamento X-Trial

Ieri ero a Milano,
fastidiosa la pioggia (chissà perchè la passerella coperta arriva a poche centinaia di metri dagli ingressi, ma non fino al Forum... misteri italiani),
ma grande lo spettacolo.

Detto questo, se ero scettico sul nuovo regolamento, ho voluto aspettare di vederlo dal vivo per dare un parere.

Il parere si è confermato rispetto a quella che era impressione da molto tempo: UNA GRANDE CONFUSIONE.

Non solo più di un pilota ha dichiarato di non capire bene dall'interno lo svolgersi della gara, ma anche da spettatore NON ci ho capito nulla (ed ho praticamente TUTTI i DVD dei mondiali degli ultimi anni).

A tal punto che quando Bou ha finito la zona delle griglie, ho visto che non succedeva più nulla e poi ho sentito che dichiaravano il vincitore, ma altrimenti non avevo assolutamente compreso che si era già alla fine della gara.

MI SEMBRA ASSURDO.

Lo svolgimento della manifestazione con ritmi incalzanti,
cattivo audio quasi sempre e  del tutto incomprensibile quando parlava la ragazza bionda (ero nel settore B3 numerato) ,
nessun tabellone dov seguire i punteggi e quindi lo svolgimento della gara,
la fine apparsa come "prematura",
mi hanno molto disamorato.

Quando Bou ha sbagliato il parallelo credevo avesse preso un 5, quindi dal mio conteggio mi sembrava potesse essere fuori della finale, per fortuna non è stato così, ma ancora ulteriore confusione.

DICIAMO CHE DELLA GARA NON HO CAPITO UN TUBO,
MA MI SONO GODUTO LO SPETTACOLO VERAMENTE FENOMENALE.

Stasera guardando i punteggi su mototrial... peggio ancora, ci si capisce ancora meno !

Trovo delle XQ-Qualificaitons con Bou a 0 (e il parallelo sbagliato ??)
Poi trovo i due peregrini di Cabestany e Brown in semi finale senza il puntegigo degli altri.
Per finire trovo Bou con 9 punti quando mi sebrava avesse messo giù 1 solo piede, max 2.

Non sono uno stupido, mi sono diplomato allo scientifico con 60/60 e laureato in Ingegneria Informatica (sistemi ed analisi dei dati) con 100/100 al Politecnico di Milano... ma questa classifica proprio non la capisco.

Penso chepotrei raginarci e trovare l'algoritmo MOSTRUOSO delle menti perverse che l'hanno creato,
ma mi chiedo:

1) perchè la classifica deve essere momento di analisi dei sistemi invece che una semplice somma di fasi ben distinte di eventi

2) perchè creare tanta confusione nel pubblico

3) perchè il parallelo può rischiare di lasciare fuori un pilota come Bou che poi in finale ha fatto vedere numeri extraterreni ?
Che ci azzecca col trial il parallelo ?
Il trial non è l'enduro, una gara a tempo, è una gara di abilità con anche il tempo.
Sono belli ok, ma non devono rischiare di escludere un pilota dei migliori.
Poi sono anche pericolosi e in questo MOLTONOCIVI ALLA IMMAGINE DEL NOSTRO SPORT.

4) perchè si continuano a pensare le manifestazioni per la determinazione di un vincitore, invece che per il pubblico ?

5) nell'outdoor per quanto tempo ancora avremo gare impraticabili in cui è FISICAMENTE IMPOSSIBILE SEGUIRE I PROPRI BENIAMINI DURANTE LA GARA ?

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LE GARE SONO PER IL PUBBLICO, NON PER GLI ALTLETI !

E' IL PUBBLICO CHE TIENE VIVO LO SPORT PRATICANDOLO E ANDANDO ALLE GARE DIVERTENDOSI, CAPENDO COSA ACCADE E SEGUENDO L'EVENTO

E' IL PUBBLICO CHE COMPRA I BIGLIETTI, CHE COMPRA LE MOTO

LE CASE COSTRUTTRICI FANNO FATTUTRATO PERCHE' C'E' IL PUBBLICO, NON PERCHE' CI SONO GLI AGONISTI.

DECINE DI FAMIGLIE VIVONO GRAZIE AI COSTRUTTORI E AI RIVENDITORI... PERCHE' C'E' IL PUBBLICO CHE COMPRA LE MOTO E SEGUE LE GARE.

GLI AGONISTI SONO LA PUNTA DI DIAMANTE, MA SENZA IL PUBBLICO LO SPORT E' MORTO

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Finchè non lo capiamo faremo come nel Karate (bellissismo e complessisismo sport che hopraticato per 25 anni arrivando anche ad essere vice campione italiano; poi istruttore federale FIJLKAM-CONI):
resteremo emarginati in un angolo e senza soldi !

Un cordiale saluto
Giovanni Fiorini.
HARD&SOFT Global Solutions


Nella sua lettera  ci sono diversi spunti interessanti ma anche un po’ di controsensi.

Comunque la mia opinione sul tema è:

REGOLAMENTO X-TRIAL : sicuramente non è di facile comprensione per nessuno. Dovrà essere adeguato. Quello attuale è troppo sbilanciato verso i tempi e le esigenze televisive di una produzione live che condiziona pesantemente la gestione di queste manifestazioni e a mio avviso non porta una contropartita sufficiente a giustificare tutti i problemi connessi.

Il peso specifico delle prove di velocità è sproporzionato rispetto allo sport che deve rappresentare.

In una analisi generale del regolamento e di questi eventi, non bisogna dimenticare che va scelta una strada, ma questa deve essere una scelta netta:

a) Privilegiare l'aspetto sportivo, in quanto abbiamo un titolo mondiale in palio.

b) Privilegiare lo spettacolo fine a se stesso.

Bisogna decidere prima di tutto questo.

Poi bisogna farsi la domanda: questo spettacolo cosa porta allo sport del trial?

A Milano su ottomila presenti malcontati c'erano quattromila trialisti e quattromila non trialisti. Quanti di questi ultimi sono andati a casa con la voglia di comperare una moto e fare del trial?

Pochi o nessuno, perché lo spettacolo proposto è quanto di meno similare, adatto e propedeutico alla pratica del trial.

Stiamo pensando di inserire in ciascun percorso indoor una sezione che rispecchi che cosa è il vero trial, per poter spiegare questo a chi non conosce il nostro sport.

Sull'altare dello "spettacolo" abbiamo già dato troppo e non vogliamo dare di più.

Non sono gli "spettatori" che tengono vivo e alimentano il nostro ambiente, ma lo sono invece i praticanti e in particolar modo quelli che detengono i livelli più comuni in termini di capacità tecniche.

I protagonisti del trial, quelli che hanno la parte più visibile e prestigiosa del nostro sport, devono mettersi a disposizione dello stesso per far si che sia più grande e abbordabile da tutti.

Cordiali saluti

Giulio Mauri

 


 
 
 

Silvano Brambilla

 


 


 
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