TRIAL INDOOR
URBANO CAHORS
CLASSIFICHE GARA
Andare a Cahors,
una bellissima cittadina medioevale situata a 150 chilometri a
sud da Clermont Ferrand, e cioè quasi al centro della Francia, è
un viaggio. Oltre 900 chilometri da Milano, per vedere cosa è il
Trial Urbano che qui viene organizzato da 13 anni.
Ne valeva la pena,
anche se il caldo è stato terribile con 35 gradi all’ombra,
anche se ancora prima del via riscaldandosi su un paio di tubi
di cemento il nostro Grattarola si è ferito ad uno stinco
(sfortuna nera, ma anche frutto della ormai cattiva e dilagante
abitudine di non portare nulla a protezione del ginocchio e
della parte anteriore della gamba, quella che sta sopra agli
stivali, che sono sempre più bassi e meno protettivi.
“Fortunatamente”
il Gratta se l’è cavata con 6 punti di sutura, ma si vedeva il
bianco dell’osso, e un corsa al vicino ospedale.
Per il resto la
trasferta è stata positiva, in quanto il gruppetto dei ragazzi
italiani, composto da Giacomo Saleri e Ismael Catalin ha fatto
la sua bella figura, con Saleri sul podio al secondo posto e
Catalin quarto, vittima solo di un po’ di troppa circospezione
al primo giro.
Il solo fatto di
esserci, ad un evento come questo, che meriterebbe la
titolazione mondiale più di altri indoor che vengono
organizzati, è una grande possibilità per imparare e di essere
nel grande giro, questo vale per tutti.
Le zone, tracciate
dal bravo Bernard Estripeau, sono state all’altezza del
contesto, anche se la formula qui adotta, quella dell’open free,
è un po’ complicata da assimilare e implica molto più
ragionamento sul cosa conviene fare e che cosa no, questo
all’interno di ciascuna zona. Comunque ottima manifestazione,
con le otto zone sparse per il paese e la prima e l’ultima nella
piazza centrale, con tanto di tribune per almeno duemila posti a
sedere, sempre piene malgrado la temperatura e il sole
sahariano.
A stravincere
naturalmente è stato Bou, che ormai anche da Raga e compagni
viene considerato come facente parte di un’altra categoria.
Tant’è che certi passaggi li ha tentati solo lui, mentre gli
altri stavano a guardare. Tutti tranquilli e convinti che fino a
che non deciderà di autopensionarsi (ma ci vorranno anni ed
anni) nessuno potrà impensierirlo.
Ps. Dei big
mancava solo Fajardo, che i bene informati dicono sia detto
ormai passato alla Ossa. Vedremo.
SIRBIS
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