Trial Bosco
Che la gara fosse dura lo si era
capito fin dalla ricognizione del sabato, zone belle ma su di un
terreno molto difficile da capire e da percorrere con rocce
scivolosissime e terra umida; a peggiorare le cose si è messo
anche il tempo che nella notte non ha dato tregua rovesciando su
Bosco Chiesanuova tanta acqua da rendere il terreno ancora più
pesante e difficile, quasi impossibile. Per fortuna il giorno
della gara la pioggia si faceva più leggera, anche se sempre
incessante, e permetteva alcune tregue, anche se il sole non si è
mai visto.
Il tracciato era sostanzialmente
caratterizzato da ostacoli posti dopo salite fangose o curve con
radici che affioravano passaggio dopo passaggio e canali che si
scavavano sempre più profondi mano mano che transitavano i piloti,
per cui vi erano molte difficoltà nel seguire le traiettorie
ideali, poi discese abbastanza toste con la terra che si lucidava
e non lasciava speranze.
Zone così dure rendevano omogenei
tutti i risultati falsandoli un poco e permettendo ai piloti di
maggior esperienza di sopravanzare chi annegava nel fango; così
che un tre al posto di un cinque in più o in meno faceva molta
differenza ai fini della classifica finale. Ne so qualcosa io che
per avuto “fretta” di finire due zone al meglio, sono scivolato
proprio sull’ultimo ostacolo compromettendo due “tre” che negli
altri giri erano ormai collaudati.
Le zone non risultavano così alla
fine molto belle soprattutto per la mancanza di possibilità di
fare 0, si entrava e si pensava solo al 3 se tutto andava bene.
Tutta la gara in un marasma di
fango a tal punto che più della metà dei seguidores invertiva i
ruoli col pilota durante i trasferimenti, era infatti il pilota ad
acchiappare e a tirare fuori dalla melma il proprio meccanico!
Un peccato quindi per gli
organizzatori che si erano impegnati molto per tracciare una bella
gara rovinata dal meteo. Bello infatti il paddock ampio e
soprattutto in asfalto, forse solo un po’ distaccato dalla zona
partenza.
Abbastanza opaca la mia prestazione
anche se il mio rammarico per il risultato è subito svanito
superato dalla soddisfazione di essere stato convocato per
rappresentare l’Italia al trial delle nazioni.
Ciao a tutti alla prossima!
Michele Orizio
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