Pollein ...i commenti di Michele Orizio

TRIAL POLLEIN
Ottimo lavoro! Così si può sintetizzare la terza prova del campionato italiano di trial in quanto ogni cosa è andata nel migliore dei modi (a parte forse il piazzamento di qualche pilota che può solo recriminare la sua prestazione).
Ambientazione fantastica in una vallata completamente verdeggiante tra i monti aostani, molto rilassante e piacevole anche solo per passare una domenica all’aria aperta negli immensi prati perfettamente adatti al relax personale.
Paddock completamente in asfalto molto ampio che permetteva di contenere comodamente tutti i piloti accorsi numerosissimi a questa competizione tanto che come sottolineava lo speaker Roberto Rossi si è raggiunto il record di presenze da 7 anni a questa parte.
Zone belle in tutti i sensi: tracciate con molta cura, con attenzione ai particolari e molto valide coreograficamente, di un livello giusto per tutte le categorie e con tutti i tipi di terreno.
Infatti si cominciava con zone di terra in parte friabile e in parte compatta, per proseguire poi con un ruscello e le sue rocce, quindi umide, e poi alternare sottobosco viscido a pietraie altrettanto scivolose a cascate molto spettacolari, per poi concludere con l’immancabile zona indoor di grande impatto scenografico e di ottimo livello.
A rendere il tutto ancora più bello si sono aggiunte due insperate giornate di sole, anche se sotto la minaccia di nuvoloni neri che però non hanno arrecato nessun danno.
Ciliegina sulla torta il simpaticissimo portachiavi a forma di grolla dato in omaggio a tutti i partecipanti.
Ma adesso basta con i complimenti, infatti se si vuole cercare il pelo nell’uovo era piuttosto azzardato l’attraversamento della zona 8 da parte dei seguidores anche se non ha creato nessun problema a livello di intralcio grazie agli addetti al passaggio delle moto.
La zona più difficile per me è stata sicuramente la 8, infatti i miei cartellini portano assegnati 5 punti fissi per non aver mai concluso la sezione causa lo stesso errore nei tre giri all’ultima cascata che mi vedeva sempre agguantato dal mio mitico meccanico Roby Petri. Proprio in questa sezione le mie uniche rotture meccaniche dovute ad una rovinosa scivolata, che mi rubavano del tempo preziosissimo per sostituire manopola, leva del cambio, pedana e ben 2 forature.
La zona più complicata era invece la 5 nella quale si doveva letteralmente portare fuori la moto dalla sezione cercando di non commettere 5 punti; ed è proprio in questa sezione che ho avuto il piacere di osservare Marcel Justribò che finiva la zona con senza penalità…complimenti!
Complimenti invece a me (e a Dario) per essere passato indenne da penalità alla difficile e paurosa zona 2.
Per la cronaca ho percorso il primo giro in 4 ore, il secondo in 1 ora e 20 e il terzo in soli 40 minuti dando fondo alle mie capacità di pilota d’enduro.
Ad ogni gara ci viene messo a disposizione dagli organizzatori più tempo per percorrere i tre giri, ma inspiegabilmente questo si rivela sempre troppo poco, molto probabilmente a causa di una cattiva gestione dello stesso da parte dei piloti, così da rendere il secondo e il terzo giro una gara di velocità più che di trial. Potrebbe darsi così che se venissero assegnate 9 ore per finire, ci sarebbe comunque chi arriverebbe tirato a consegnare il cartellino del terzo giro! D’altra parte non è forse questo che dà quel pizzico di pepe in più alla gara?
Un motoclub e un luogo che si è rivelato dunque capace di ospitare una gara molto importante e di gestirla con estrema organizzazione, presupposti questi che lo rendono capace di accogliere un domani una manifestazione di livello ancora maggiore.
E non me ne vogliano gli altri motoclub se a volte mi scappano critiche forse un po’ pesanti, ma sono abituato a dire quello che c’è da dire se ciò serve per migliorare.
Ciao a tutti e alla prossima!
Miki