TRIAL POLLEIN
Ottimo lavoro! Così si può sintetizzare la terza prova del
campionato italiano di trial in quanto ogni cosa è andata nel
migliore dei modi (a parte forse il piazzamento di qualche pilota
che può solo recriminare la sua prestazione).
Ambientazione fantastica in una vallata completamente verdeggiante
tra i monti aostani, molto rilassante e piacevole anche solo per
passare una domenica all’aria aperta negli immensi prati
perfettamente adatti al relax personale.
Paddock completamente in asfalto molto ampio che permetteva di
contenere comodamente tutti i piloti accorsi numerosissimi a
questa competizione tanto che come sottolineava lo speaker Roberto
Rossi si è raggiunto il record di presenze da 7 anni a questa
parte.
Zone belle in tutti i sensi: tracciate con molta cura, con
attenzione ai particolari e molto valide coreograficamente, di un
livello giusto per tutte le categorie e con tutti i tipi di
terreno.
Infatti si cominciava con zone di terra in parte friabile e in
parte compatta, per proseguire poi con un ruscello e le sue rocce,
quindi umide, e poi alternare sottobosco viscido a pietraie
altrettanto scivolose a cascate molto spettacolari, per poi
concludere con l’immancabile zona indoor di grande impatto
scenografico e di ottimo livello.
A rendere il tutto ancora più bello si sono aggiunte due insperate
giornate di sole, anche se sotto la minaccia di nuvoloni neri che
però non hanno arrecato nessun danno.
Ciliegina sulla torta il simpaticissimo portachiavi a forma di
grolla dato in omaggio a tutti i partecipanti.
Ma adesso basta con i complimenti, infatti se si vuole cercare il
pelo nell’uovo era piuttosto azzardato l’attraversamento della
zona 8 da parte dei seguidores anche se non ha creato nessun
problema a livello di intralcio grazie agli addetti al passaggio
delle moto.
La zona più difficile per me è stata sicuramente la 8, infatti i
miei cartellini portano assegnati 5 punti fissi per non aver mai
concluso la sezione causa lo stesso errore nei tre giri all’ultima
cascata che mi vedeva sempre agguantato dal mio mitico meccanico
Roby Petri. Proprio in questa sezione le mie uniche rotture
meccaniche dovute ad una rovinosa scivolata, che mi rubavano del
tempo preziosissimo per sostituire manopola, leva del cambio,
pedana e ben 2 forature.
La zona più complicata era invece la 5 nella quale si doveva
letteralmente portare fuori la moto dalla sezione cercando di non
commettere 5 punti; ed è proprio in questa sezione che ho avuto il
piacere di osservare Marcel Justribò che finiva la zona con senza
penalità…complimenti!
Complimenti invece a me (e a Dario) per essere passato indenne da
penalità alla difficile e paurosa zona 2.
Per la cronaca ho percorso il primo giro in 4 ore, il secondo in 1
ora e 20 e il terzo in soli 40 minuti dando fondo alle mie
capacità di pilota d’enduro.
Ad ogni gara ci viene messo a disposizione dagli organizzatori più
tempo per percorrere i tre giri, ma inspiegabilmente questo si
rivela sempre troppo poco, molto probabilmente a causa di una
cattiva gestione dello stesso da parte dei piloti, così da rendere
il secondo e il terzo giro una gara di velocità più che di trial.
Potrebbe darsi così che se venissero assegnate 9 ore per finire,
ci sarebbe comunque chi arriverebbe tirato a consegnare il
cartellino del terzo giro! D’altra parte non è forse questo che dà
quel pizzico di pepe in più alla gara?
Un motoclub e un luogo che si è rivelato dunque capace di ospitare
una gara molto importante e di gestirla con estrema
organizzazione, presupposti questi che lo rendono capace di
accogliere un domani una manifestazione di livello ancora
maggiore.
E non me ne vogliano gli altri motoclub se a volte mi scappano
critiche forse un po’ pesanti, ma sono abituato a dire quello che
c’è da dire se ciò serve per migliorare.
Ciao a tutti e alla prossima!
Miki |