COSA VA A VARIARE NELLA GUIDA, LA POSIZIONE DEGLI STELI?

kreps · Registrato: 06/04/06 20:43

Sarei curioso di sapere come cambia il comportamento della moto, quando si posizionano gli steli della forcella + o meno fuori, rispetto alla piastra superiore,...avete sicuramente capito di cosa parlo...ma nel dubbio mi spiego meglio.
Nel mio caso (rev '05), lo stelo fuoriesce circa 5mm rispetto alla piastra superiore.
Ho notato che gli steli in quel punto hanno 2 segni di riferimento (ad'occhio e croce, saranno: il 1Ã‚Â° a 5mm ed il 2Ã‚Â° a 10 dall'estremitÃƒÂ superiore dello stelo.
Cosa si vuole ottenere quando si va ad aumentare o diminuire, la parte che fuoriesce?
Non fate ipotesi...aspettiamo la risposta da chi se ne intende veramente...grazie! Wink

ste75 · Registrato: 07/04/06 08:27

Guuarda ÃƒÂ¨ semplice: se spingi gli steli + in basso, cioÃƒÂ¨ diminuisci la parte di stelo che spunta sopra le piastre, avrai una moto + stabile ma - maneggevole, sarÃƒÂ cioÃƒÂ¨ meno incline a sbacchettamenti sullo sconnesso e filerÃƒÂ dritta + facilmente, sarÃƒÂ meno incline agli impuntamenti in discesa, pero' curverÃƒÂ con + difficoltÃƒÂ soprattutto in salita.

Ale(ex194) · Registrato: 06/04/06 22:15

quoto questa regola vale anche sulle stradali io avevo l'R6 e sfilando le forcelle di 1/2cm avevo una moto che andava in piega sulle curve strette da brivido! ma in rettilineo sbacchettava di brutto Very Happy

(un totale godimento) Mr. Green

gilpera · Registrato: 13/04/06 01:31

Bellissima domanda!!!
Quello che dicono ste75 e Ale(ex194) ÃƒÂ¨ giusto. Un po' piÃƒÂ¹ complicato ÃƒÂ¨ capire perchÃƒÂ¨ complessivamente aumenta la maneggevolezza e diminuisce la stabilitÃƒÂ quando effettui l'operazione di "sfilare le forche" ovvero di aumentare la distanza tra l'estremitÃƒÂ superiore della forcella e la piastra.
Rispolverando i libri dell'universitÃƒÂ posso fare una 'brevissima' sintesi.
Le grandezze geometriche fondamentali che caratterizzano il comportamento di una moto sono:
PASSO=distanza tra i punti di contatto dei pneumatici.
ANGOLO di INCLINAZIONE DELLO STERZO= angolo compreso tra l'asse del cannotto dello sterzo (che potrebbe avere un'inclinazione diversa da quello delle forcelle!!!) e la verticale.
AVANCORSA=distanza tra il punto di contatto della ruota anteriore con la strada e il punto di intersezione dell'asse di sterzo sempre con la strada.
Sfilando le forcelle riduci contemporaneamente il valore di tutti e 3 i parametri:
il passo,l'angolo di sterzo e l'avancorsa.
Per non farla troppo lunga trascuro la variazione del passo (che cmq ÃƒÂ¨ molto importante... hai mai provato a mettere una catena con una maglia in piÃƒÂ¹ e vedere come varia il comportamento della moto?).
Il valore dell'avancorsa ÃƒÂ¨ il parametro di progetto fondamentale per determinare la stabilitÃƒÂ (o la maneggevolezza, le 2 cose sono in antitesi) di una moto. Immagina di procedere dritto a velocitÃƒÂ costante e che ad un certo punto ti ritrovi per un qualsiasi motivo (per esempio un sasso) con il manubrio girato di qualche grado verso destra. La moto complessivamente subirÃƒÂ uno scossone ma tenderÃƒÂ ad andare dritta ed il manubrio tende a raddrizzarsi spontaneamente.
Il manubrio si raddrizza perchÃƒÂ¨ il pneumatico (girato) strisciando genera una forza. Questa forza ha un braccio che ÃƒÂ¨ il valore dell'avancorsa. Dalla fisica una forza moltiplicata per un braccio dÃƒÂ un momento che ÃƒÂ¨ quello che fa raddrizzare il manubrio.
Quindi aumentando l'avancorsa aumenta il momento raddrizzante e quindi la stabilitÃƒÂ .
Se la forza impressa dal manubrio anzichÃƒÂ¨ partire dal sasso sulla strada partisse dalle nostre braccia il discorso non cambierebbe, con un avancorsa maggiore dovremmo vincere una coppia maggiore per sterzare e quindi avremo la sensazione di uno sterzo piÃƒÂ¹ duro.
Tanto per curiositÃƒÂ la formula per ricavare l'avancorsa a manubrio dritto ÃƒÂ¨: a=Ra*tg(e)-d/cos(e)
dove a=avancorsa,Ra=raggio ruota anteriore, e=angolo di sterzo, d=avanzamento (cioÃƒÂ¨ la distanza tra l'asse della forcella e il perno ruota).

Mi rendo conto che con un disegnino sarebbe stato piÃƒÂ¹ semplice spiegare...
ciao ciao

kreps · Registrato: 06/04/06 20:43

Ma che disegnino e disegnino!!!...gilpera!!!...ma chi ti manda?!?!...ce ne fosse di gente come te nel sito...gente che fa di tutto x rendersi utile al prossimo...e pergiunta, neanche lo conosce!!!...da quell'altruista e curioso che sono,...non posso che darti il benvenuto!
Ciao! Wink

gilpera · Registrato: 13/04/06 01:31

Figurati!!!
Qualche anno di ingegneria serviranno a qualcosa???? crash

BULBO · Cartellini gialli : 1

stica...i , Professor Gilpera , possiamo darle del tu o .... Very Happy

ciao e grazie x la splendida spiegazione , roba da tesi di laurea!!!!

STAT A PET · Registrato: 05/06/06 11:56

guarda, io di rev ne ho avute tre e preferivo sempre portarle fuori di due tacche,

in quanto la rev ha gia' come caratteristica del suo telaio in alluminio ad andare su

abbastanza dritta,e poi e' una moto che ha molta aderenza sul posteriore,tirandole

piu' fuori guadagnerai molto nelle curve strette senza perdere l'aderenza ed avra'

meno tendenza ad impennare nei grossi salitoni.Prova e vedrai,e poi

ricorda che fai trial non vai a girare in pista quindi hai bisogno di una

moto maneggevole non di una moto che non sbacchetta alle alte velocita

kreps · Registrato: 06/04/06 20:43

Ho giÃƒÂ fatto quello che suggerisci (2 tacche), appena letti i post!...mi ÃƒÂ¨ sembrata la cosa + logica x fare Trial. Wink