Appena rientrato una mula fantastica!
Difficile il giusto, ben tracciata, buoni ristori e sole meraviglioso.
Un grosso grazie ai ragazzi del Vallidelcanavese.
Al prossimo anno
Appena rientrato una mula fantastica!
Difficile il giusto, ben tracciata, buoni ristori e sole meraviglioso.
Un grosso grazie ai ragazzi del Vallidelcanavese.
Al prossimo anno
grazieeeeeee _________________ SCORPAccione patentato
ex scheggia impazzita ora discreto Pres dal 2002
www.vallidelcanavesetrialteam.it
siamo professionali e collaborativi
w il nuovo Corso del Valli
pidocchi vecchi GIRANO a scrocco,
mado' ho preso la sbarra del telepass sulla capoccia!
...anche se non lo scrivevi si sapeva.... _________________ con tutte quelle rifiniture . . . . . . . "l'entusiasmo è alle stelle"
Giapponesi? . . . . . . . . . brutta razza
......mentre spingeva nell'Hard del Mulino......si è alzato troppo in fretta e ha sbattuto contro la sbarra del telepass..... _________________ con tutte quelle rifiniture . . . . . . . "l'entusiasmo è alle stelle"
Giapponesi? . . . . . . . . . brutta razza
bravissimi a tutti e grazie per averci fatto passare una bellissima giornata,come al solito tutta la macchina organizzativa ha funzionato alla grande.....bravi.
Quest'anno ho provato anche qualche hard...belli e divertenti.
Al prossimo anno
è un very peccato che non posso venire a sudarmeli
Seeeeeè Hard permodo di dire...!! almeno x me, c'e comunque chi era sfinito dopo 25km. Io ne ho fatti quasi 60 x giri extra tipo la croce.
Se posso è stata un po troppo lunga. Troppe strade e trasferimenti è una mula tranquilla da principianti.
Non è un rimprovero c'è a chi piace così, complimenti agli organizzatori xe davvero ben fatta x quello, anche i ristori uno spettaolo!!
è un very peccato che non posso venire a sudarmeli
Seeeeeè Hard permodo di dire...!! almeno x me (non sono tutti manici bravi come te'),
c'e comunque chi era sfinito dopo 25km.(come sopra) Io ne ho fatti quasi 60 x giri extra tipo la croce.(quello non era previsto visto che fettucce non erano appese, e ci avete dato dei problemi con la forestale)
Se posso è stata un po troppo lunga.( bastava non andare alla croce)
Troppe strade e trasferimenti è una mula tranquilla da principianti.(si fa' come si puo')
Non è un rimprovero c'è a chi piace così,(appunto)
complimenti agli organizzatori xe davvero ben fatta x quello, anche i ristori uno spettaolo!!Grazie
Bravi e grazie
Grazie a Te' che eri presente _________________ SCORPAccione patentato
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Ecco il racconto di chi ha vissuto l'ultima edizione della TRANS CULINARIA
Bella la Trans... di quella bellezza sfuggente, ambigua e un po’ sensuale... bella per la grande partecipazione, bella per l’affiatamento di quel manipolo che ha lavorato tanto (in montagna e nei comuni) per renderla possibile, bella la Trans, per la durezza del percorso e per la sapidità e dolcezza dei ristori... e per quella insostenibile leggerezza dell’essere... Trans.
E’ questa sfuggente alchimia ad attrarre ogni anno e da ogni parte, incredibilmente, vecchi e nuovi amanti ... Claudio che ben la conosce, ma che al secondo ristoro arriva stremato,
Renè che al ritorno in Svizzera ripaga tutto il team con un triplice “grazie!” , gli amici dal Trentino, Mauro ‘passerotto’ che sfrutta la mula per imparare a volare.... (sul sito del Valli del Canavese troverete la foto di Mauro in volo)
il ‘veterano’ Enrico da Pescia e il ‘novellino’ Ennio, classe millenovecentotrenta che non ha voluto mancare alla sua prima Transculinaria... e poi c’è chi non si è accontentato dei 56,2 km del giro ed ha voluto partire in moto... direttamente da casa... ma cosa avrà questa Trans di così speciale?
Transculinaria 2013
Canischio 02 Giugno 2013 Resoconto di un nuovo partecipante:
“Come tutti gli anni,....” .. No! niente affatto! Questa è stata la mia prima Trans, quindi la chiave d’inizio da abitudinario non si presta nel mio caso.
Mi auguro invece che si presterà in futuro dato che è stata un’esperienza sensazionale!
La mia giornata in moto è partita prestino Domenica ed è partita da Volvera, mio comune di residenza che ho lasciato alla volta del Canavese verso le 7:00 di mattina insieme al mio amico Luca. Credo che a parte qualche local della Val Gallenca, siamo stati proprio gli unici a fare il tragitto casa-Canischio in moto: circa 80 km passando da Alpignano, San Gillo, La Cassa, Fiano, Villanova Canavese, Rocca, Forno, Prascorsano, un piacevole persorso. Questo è stato possibile grazie ad un po’ di pazienza e alle moto, un po’ più accomodanti rispetto a delle trial specialistiche: una Sherco X-Ride 290 io ed una Beta Alp 200 Luca.
Il mio recentissimo approccio al motoalpinismo e la moto ritirata un giusto mesetto fa, mi hanno spinto a prendere contatti preventivi con Marco Querio, VP del Valli Del Canavese Trial Team – organizzatori dell’evento - che, gentilissimo e prodigo di dettagli, ha cercato di ragguagliarmi sulle principali difficoltà e tipologia di terreno e percorso che avremmo incontrato.
Fatto tesoro di ciò, eccoci a consegnare l’iscrizione e metterci in sella (noi potendolo dire) verso le 10:00. Una prima mulattiera ha presto lasciato spazio ad un sentiero nel bosco a tratti ripido e umido. Dopo dieci minuti uno scivolo ripido di roccia bagnata, senza salvaguardia a valle, ha invitato la ns prudenza a non fare esperimenti appena partiti ed un ragazzo dello Staff, senza neanche chiederlo ci ha accudito al passaggio consentendoci di passare oltre.
In questi primi 15 minuti, si sono subito messe in chiaro alcune cosette: abbiamo fatto bene a vestirci leggeri, l’ottimismo di chiudere il giro abbastanza velocemente è sceso da 100 a 80, la convinzione di trovare tratti ben più impegnativi a seguire è salita da 80 a 100.
Il giro prosegue con alti livelli di attenzione e cospicuo consumo energetico fin da subito. Nell’ottica di cercare di fare e vedere il più possibile, decidiamo di recuperare un po’ di tempo e forze, rinunciando al tratto alto che conduceva al ristoro 1 sebbene confidenti che in un modo o nell’altro avremmo probabilmente potuto farcela - non siamo ancora nella fase purista ma piuttosto dell’idea per cui “se abbiamo braccia e gambe, perché non usarle”. Arriviamo così alla Cappella di Mares per strada alternativa.
Ma nessun problema! Dopo la merendina, ecco che le braccia e le gambe le abbiamo dovute subito usare (ed energicamente) per salire il promontorio attraverso un largo sentiero ripido, scalinato e scavato dove diverse moto da trial si sono esibite in salite di potenza in wheelie con l’anteriore che volente o nolente di stare a terra non ne voleva sapere...
“Vedrai che salito questo, dopo diventa meno pendente e più facile” la frase che continuavo a ripetere a Luca per spronarlo così come a me stesso senza crederci troppo... Una volta su infatti ho avuto mezza ragione: la pendenza era diminuita... solo quello. Il traversone che ha seguito è stato bellissimo, in alta montagna, erbetta bassa, roccioso, diversi passaggi stretti e sacrificati in un ambiente di largo respiro dove avrei avuto voglia
di continuare sul tratto Hard solo per il gusto di salire più in alto e continuare in quell’ambiente , dove per me ad oggi, solo il pensiero però sarebbe potuto arrivare.
La lunga discesa ci ha portati al secondo ristoro, all’Alpe Bellono. Posto bellissimo dove un cartello invitava a ringraziare i proprietari anche grazie ai quali la manifestazione ha potuto svolgersi. Grazie quindi! Rifornimento per tutti. Le taniche di carburante portate su coi fuoristrada e messe a disposizione.
Per noi solo lasagne però. Carburante più che a sufficienza ancora nel ns serbatoio. A malincuore ho rinunciato ad un bicchiere di vino, scelta che si è rivelata saggia (mi sono poi rifatto a cena però).
Lasciata L’Alpe, dopo poche centinaia di metri di discesa per sterrata, il percorso ha ripreso cattivo. Nel bosco, in salita, ripidissimo, radici, gradini, foglie, viscido. Una falcidia di trialisti alle prese con un fondo inclemente (per alcuni sarà stata anche la lasagna col bis di dolcetto o forse proprio questi sono quelli passati indenni, non mi è dato di saperlo – meglio così). Dato che in piedi scivolavo... ho provato a salire in moto... , non che sia andata meglio. Stavo riflettendo su come verricellare quando il buon Piero Garnero si è materializzato dandomi una mano.
Il mio amico Luca, dopo un paio di tentativi non riusciti, ha cominciato ad accusare pesantemente il calo di forze indotte dalla mancanza di riposo nelle notti precedenti (alle volte i bimbi piccoli sanno consumare energie più di una mulatrial) ed ha deciso di soprassedere rinunciando a proseguire.
Sebbene la buona regola imponga che insieme si parta e si arrivi, il contesto e le condizioni erano tali per cui fosse ragionevole separarsi e ritrovarsi più tardi. Ripartito dopo il tratto infernale, le difficoltà non sono finite, ma quel tratto di bosco è stato molto bello sebbene in alcuni punti impegnativo. Metro dopo metro sono arrivato fino al Mulino, ristoro 3, con una sete tale che alla vista delle acciughe... ho preferito bere un paio di bicchieri d’acqua prima! E poi anche dopo.
Da lì al ristoro 4, la Pasticceria, solo 15 min, mi avevano detto. Io ne ho messi 10. Era il tratto gravity. In discesa, verticale. Io da appassionato di MTB All Mountain e FreeRide, in discesa in bici mi trovo a mio agio; bene, in bici di minuti ne avrei probabilmente messi 12... la X-Ride invece la si rallenta meno facilmente ma non per questo è stato meno divertente.
Dopo la corroborante torta alla crema chantilly e panna ed un caffè, rimaneva ancora un bel tratto, sempre nel bosco con difficoltà tecniche più moderate. La difficoltà complessiva invece non ho ritenuto variasse affatto in quanto la stanchezza, al contrario, continuava ad accumularsi.
Un paio di ripidoni in salita, un guado e poi un ultimo tratto di strada fino al punto di partenza. Erano le 16:00 e si concludeva così la mia prima Transculinaria: stanco e contento.
La parte “defaticante” è stata poi il viaggio di rientro a casa. Altri 80 km bitumati guastati da qualche goccia di pioggia verso Alpignano.
L’esperienza è stata molto positiva. L’organizzazione dell’evento ineccepibile. I partecipanti si sono rivelati più di 200, di tristi non ne ho visti.
Non ho ancora modo di poter giudicare oggettivamente il tracciato, le difficoltà ed il mezzo non avendo alle spalle esperienze simili e neanche moto da trial specialistiche. Tuttavia posso dare un mio giudizio soggettivo ritenendo:
- il percorso sufficientemente lungo per dare una chiara impressione di avere passato una piena giornata in moto;
- il percorso vario e quasi completamente per sentieri (questo è oggettivo) - il percorso mediamente impegnativo (pur avendo escluso tutti i tratti Hard), mai banale con alcuni picchi di difficoltà che forse avrei preferito evitare, specialmente se solo. In ogni caso superabili con un po’ di pazienza o coraggio o un po’ di aiuto o con un buon dispendio energetico... (in una di queste casistiche è facile trovarsi, in
un evento come questo); - In caso di necessità Staff e vie di fuga erano presenti e diffusi; - Della mia nuova moto sono stato soddisfatto, il limite maggiore non era di certo il
suo! Un po’ di invidia di tanto in tanto verso moto più specialistiche con 30 kg in meno di peso che di certo mi sarebbero tornati utili in alcuni punti ma soprattutto verso chi si è dedicato a questa disciplina da più tempo e chiaramente ha acquisito maggiore tecnica ed esperienza;
“Passare” alle volte significa “crederci” (e questo non vale solo per il motoalpinismo), ma al crederci è bene arrivarci un po’ per volta...;
Includendo fatica e difficoltà, mi sono divertito molto. Grazie a tutti gli organizzatori, ben fatto!
Alla prossima Andrea Tomassone
Il Valli del Canavese Trial Team ringrazia Andrea Tomassone, Diego Gorni e Sportinfoto.net (Alessandro Garofalo) per testo, foto e disponibilita
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