Io sono la prova vivente che un bambino che comincia a 5 anni e ne passa 9 in moto ha ancora una gran voglia di divertirsi...
Io ho 14 anni e ho iniziato ad andare in moto a 5 (Prima dei cinque facevo si trial... ma sul lettone con, come ostacolo, il mio babbo). Mio padre, prima di tutto, mi ha
detto chiaro e tondo: '' se devi fare uno sport, ti deve piacere: obbligare un bambino a fare qualcosa contro la sua volontà è un'ingiustizia e si rischia di farsi male per una cosa che non ti piace...".Facendo tesoro di questo consiglio, ho fatto due anni di apprendimento in cui mio padre mi ha insegnato tutte le basi del trial e, a sette anni e mezzo, ho iniziato a fare le prime gare. Non vincevo, ma mi divertivo, e quello per me era fondamentale. Poi, a 9 anni e mezzo, ho preso l'80 (sono di corporatura grossa...) e i primi 2 anni è andato tutto liscio. Poi, due anni di calvario: la moto ha grossi problemi, io non riesco a guidare come voglio e da lì, panico: Mi balza in mente l'idea di smettere. Sento scappare la voglia. Ma, grazie alla mia grande passione per il trial, riesco a reagire e, per coronare il tutto, mi ritrovo una beta evo nuova di pacca nel garage... Cambiano la moto, cambia l'età, cambiano i risultati ma l'approcio alle gare è sempre quello di un bambino di 7 anni: L'obbiettivo è divertirsi, poi vincere. Quest'anno, un fatto avvenuto mi ha fatto ragionare parecchio:
un papà con una storia assurda mi ha fatto squalificare per paura che gli soffiassi via il regionale a suo figlio. Vi spiego: Secondo il regolamento ci dovrebbero essere
due categorie per gli juniores verdi (c1 e c2) nel regionale, ero l'unico a correre con il 125 e mi hanno messo con gli 80... dandomi una penalizzazione: 10 punti di penalità. Io protesto (a mio avviso sembrano tanti, considerando che in zone così facili la cilindrata non cambia molto) e diventano 5. Ma, visto che sono arrivato vicino ai primi anche con 5 punti di penalità in partenza, mi hanno fatto squalificare.
E tutto ciò è stato fatto da un padre, che
voleva fare vincere a tutti i costi il figlio... ma vi rendete conto dove siamo arrivati?!?
Quest'anno, grazie alla mia voglia di divertirmi, sono diventato vicecampione italiano juniores c1...
In questi anni non ho mai sentito mio padre urlarmi dietro, ma solo darmi buoni consigli (finche gli è stato possibile, visto che ormai l'alievo ha superato abbondantemente il maestro
). Non ho mai preteso qualcosa di straordinario da me stesso, ma mi accontento di crescere piano piano, con il mio ritmo, non come alcuni che vedo balzare dai verdi ai rossi in poco tempo, per poi smettere subito dopo!
Adesso avrò circa 140 gare alle spalle (mi sa qualcosa in più...), ma, se mi lasciate un bosco e una moto da trial, mi avete fatto ancora il più bel regalo che potreste fare.
Spero che possiate prendere spunto dalla mia storia