Storia di un Web Master "trialista di seconda fila"

Per quanto riguarda il "raccontare " qualcosa sul Trial,   posso dire che
è stupendo sia agonisticamente che come motoalpinismo o anche come
divertimento domenicale.
Ormai sono come dire ,avanti con gli anni e non posso pretendere più niente
dalla carriera motociclistica anche se tuttora ho delle grandi soddisfazioni
battendo regolarmente i giovani rampanti della mia categoria purtroppo due
figli e 38 anni mi legano anche ad altri impegni e a volte passano molti
giorni senza salire in sella ( "sella si fa per dire" )  poi sono stato di
recente operato ai legamenti e quindi il fermo è forzato fino a marzo-
aprile.

Nella mia vita motociclisticamente parlando, sono passato dal cross che ho
praticato dai 12 ai 19 anni, dove ho vinto anche alcune gare, poi sono
approdato all'enduro dai 19 ai 25 non ho ottenuto particolari successi ma mi
difendevo bene, solo che poi sono arrivati gli ecologisti e le guardie
forestali, i gitanti della domenica e i soliti cacciatori dietro la curva
che ogni volta schivi e ti martellano di parolacce , qualcuno poi sparava
anche qualche colpo ( in aria naturalmente ) Poi ho cominciato a Maturare e
a pensare che forse qualcuno di loro aveva anche ragione, personalmente sono
stato investito assieme a mio figlio mentre raccoglievo castagne da due
enduristi che procedevano appaiati . Da li ho pensato di vendere la moto e
smettere.  Il trial a quei tempi non rientrava nemmeno nei miei pensieri di
ex smanettone, anzi le moto mi sembravano fatte apposta per gli
handicappati.

Una domenica di non so quando siamo andati io e la mia famiglia a fare una
gita in montagna, valle Imagna credo, lì mi sono imbattuto con un gruppo di
trialisti che sono spuntati da una collinetta , salivano e scendevano da dei
dirupi che io con la moto da cross o quella di enduro mi "sognavo di notte"
e il tutto avveniva con una naturalezza incredibile,  senza che il motore
urlasse i suoi cavalli e facendo pochissimo rumore , il mio stupore è stato
ancora più grande quando ho visto uno di loro cadere, la moto sottosopra
continuava a funzionare tenendo il minimo fino a quando è finita la benzina
del carburatore, poi il proprietario l'ha tirata su ed è partita al primo
colpo senza sforzi. Cose mai viste nel cross e nell'enduro, quel giorno è
scattata in me la molla e ho comprato la mia prima moto da trial dopo poche
settimane.
All'inizio era un trauma, ero solo e non sapevo come si guidava, tutto
diverso dalle solite moto, si guidava in piedi e stranamente quella
posizione era naturale e anche quasi comoda, ma mi riusciva difficilissimo
guidare quella moto, per me era strana , non si spegneva quasi mai e mi dava
l'impressione che fosse molto più potente e guidabile di tutte le moto che
avevo posseduto fino a quel momento, girare per i boschi era un piacere. Poi
in seguito ho incontrato un gruppo di ragazzi di Mariano Comense che
praticavano il trial da qualche anno, mi hanno incitato ad entrare nel loro
gruppo e così mi sono aggregato, erano delle schiappe col trial ,( lo dico
adesso però perchè ho imparato a guidare ) ma allora per me erano dei
campioni incredibili, riuscivano ad andare in posti per me impensabili,
salivano su tronchi d'albero e radici in salita, scendevano da discese che a
me facevano paura anche a piedi, non riuscivo a capire che razza di moto
avevano per le mani, la mia nemmeno si muoveva sulle salitine viscide, non
sapevo allora che non contava la moto ma il modo di guidare e spostare i
pesi del corpo a farti avanzare , io continuavo a dire che la mia moto non
andava come le loro, ed ecco che Roberto Ronchi, uno di loro prende la mia
moto e fa tutto quello che riesce a fare con la sua, anzi anche meglio,
molto meglio perchè la mia è più nuova della sua.
Il mio stupore è stato grande e ho cominciato a sentirmi un incapace, eppure
in moto fino a quel momento ci sapevo andare, con il cross e con l'enduro
ero bravo , ma qui era tutt'altra cosa. poi è passato un po' di tempo, ho
cominciato ad imparare seguendo i consigli degli amici, meno male che
c'erano loro altrimenti non avrei mai imparato a guidare una moto da trial,
se non conosci le tecniche di guida che tra l'altro somigliano un po' allo
"sci" non impari e non ti diverti.
Il bello del trial è che non finisci mai di imparare, non hai limiti, puoi
andare dove vuoi, la moto ti porta ovunque,o meglio ti segue ovunque, basta
essere capaci.  Nel trial non è come nel cross dove anche se sei bravo è
difficile vincere perchè c'è sempre il solito figlio di papà che ha speso
milioni e ha la moto con 20 cavalli più della tua ( Parlo da ex crossista ),
nel trial conta poco la moto e molto il pilota, ho visto vincere gare con
moto d'epoca scassate guidate da piloti espertissimi che bastonanavano
regolarmente ad ogni gara le "modernissime e leggerissime".
Adesso sono pilota della categoria Major, ho realizzato un sito web
apprezzato da molti, ( forse faccio meglio il web master che non il
pilota ),  non ho fatto in tempo a diventare un "BIG" forse ho cominciato
tardi o forse non ero in grado, del resto non tutti sono compioni, me la
cavo abbastanza bene, ho vinto un bel po' di gare come promozionale e anche
come major, ho saltato l'anno 1999 per infortunio alla prima gara
dedicandomi di conseguenza alle foto da pubblicare nel sito, ho tentato di
fare alcune gare ma il ginocchio non mi reggeva,sono stato operato e conto
di tornare in forma per il 2000 ( o almeno spero ) continuo ad amare questo
sport che più di ogni altro è "( pulito e affascinante )" e più lo "impari "
più da soddisfazioni.

Spero di non essere stato noioso magari se mi " salta " continuo a scriver aggiungendo qualche episodio a questa storia.


Ciao  a tutti