NOSTALGIA CANAGLIA


Non vi è mai capitato di sentirvi a disagio per qualcosa e, nonostante vi sforziate non riuscite a capirne il perché? Per la verità, parlare di disagio è improprio, ma non trovo un termine che sia più appropriato. Capirete comunque in seguito, se proseguirete a leggere queste righe, cosa intendevo precisamente. Sabato ero alla due giorni (contrariamente a domenica che un banale contrattempo mi ha bloccato a Brescia), con Silvano Brambilla, a seguire e fotografare la gara per poi fornirvi qualche anteprima. Bello il paddok dove abbiamo "adesivato" persino la moto del simpaticissimo Justribo e di tanti altri, il Team Petrella in testa, bello rincontrare tutti quei visi conosciuti che magari non vedevo da alcuni mesi, una frase qua, una battuta con qualcun altro, pacche sulle spalle, scambi d'opinioni, e tutto quanto sicuramente sarà capitato anche a voi in diverse occasioni. Poi la prima zona, passano i migliori, e allora capisco che cosa mi mancava. Datemi pure del sentimentale, non mi vergogno dei miei sentimenti, ma non credo di essere stato il solo a sentire la loro mancanza. Sì, Diego e Donato mi sono mancati, dopo averli seguiti ed incitati per tanti anni, dopo aver ricevuto da loro un numero così immenso di soddisfazioni, non posso fare a meno di sentire la loro mancanza. Capitemi, non è la "teoria del caro estinto" quella in altre parole che quando una persona (Diego e Donato, siete autorizzati a toccarvi scaramanticamente in quel posto) cara scompare, tutti i ricordi di lei diventano bellissimi. No, non è questo e non me ne vogliano i Delle Gandine, i Lenzi, i Dellio e tutti gli altri, loro sono una realtà concreta e che seguo con altrettanta attenzione e passione. Anche loro mi fanno fremere ed anche per loro soffrirò e gioirò delle loro gesta. Ma dopo tanti anni, il vedere Miglio in borghese accanto ad una zona, mi ha lasciato l'amaro in bocca, Diego non l'ho incontrato ma sarebbe stata la stessa cosa perché, loro due per me sono sempre stati appaiati nello stesso spazio del mio cuore. Rivali certo ma per me, se passava meglio l'uno o l'altro procuravano comunque gioia per l'uno e dispiacere per l'altro. Indifferentemente. E quante volte abbiamo assistito a quel silenzio che calava in zona quando uno di voi due era alla partenza e poi, tendere le orecchie per ascoltare se dalla zona successiva si alzava quel boato che ci avrebbe dato la conferma che anche lì avevate fatto grandi cose. I ricordi sono tanti, inutile aggiungere altro, mi sono dilungato sin troppo. Bè, cari Diego e Donato, volevo solo dirvi questo, farvi sapere che a me e, ne sono certo, a tutto il popolo trialista, ci mancate veramente tanto. La vita è fatta così, tutto passa, ma il vostro ricordo e la nostra riconoscenza per tutto quello che ci avete saputo regalare, no di certo. Un fraterno abbraccio da uno dei vostri più vecchi tifosi. 

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